Platini: "Mi volevano a Napoli con Maradona, gli avrei lasciato la 10"

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Le Roi alla Gazzetta dello Sport: "Provarono a portarmi al Napoli, a Diego avrei lasciato la 10. Maradona il più forte? Non lo so, ma è stata una persona generosa in un mondo che l'ha aiutato poco"

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"Non so se l'Avvocato Agnelli sognasse una Juve con me e Maradona assieme, ma Dal Cin aveva provato a portarmi al Napoli. Gli avrei lasciato la maglia numero 10 perché era a casa sua e io avrei preso la 20, che vale il doppio...". La battuta alla Gazzetta dello Sport è di Michel Platini, ex fuoriclasse bianconero. Che ricorda così Diego Maradona, avversario in tante sfide di campo in Serie A e non solo: "La prima volta ci eravamo incontrati a Buenos Aires nel giugno 1979, l'indimenticabile Argentina-Resto del Mondo. C'eravamo io, Rossi, Tardelli e Boniek, allenati dal vostro Enzo Bearzot che mi aveva voluto in squadra. Dall'altra parte i campioni del 1978 con Diego ancora giovanissimo. Un ragazzo già grande come Pelé, Cruijff, Ronaldo e Zidane: i campionissimi che segnano un'epoca.  Non chiedetemi però confronti con me. Come si fa a dire se sono meglio i Beatles o Battisti? Celentano o Jacques Brel? Sono paragoni che non hanno senso nella vita e neanche nel calcio. Il mio migliore? Sono cresciuto con un idolo: Johan Cruijff e quindi...", afferma Platini.

"Diego persona generosa in un mondo che l'ha aiutato poco"

"Non so se Maradona è stato il più forte della storia, era un fenomeno ma a Napoli gli avevano costruito attorno una grande squadra. Diego aveva tutto, tutti i mezzi tecnici per essere un campione, un piede sinistro favoloso. E una rapidità che io purtroppo non ho mai avuto, non diventi Maradona se non nasci con questi mezzi. Però lui era più un attaccante, una seconda punta e invece io molto più centrocampista: eravamo diversi", ricorda Platini. “Diego ha fatto tanto per i calciatori, gli volevano bene. In campo rispettava sempre gli avversari, non cercava provocazioni. Penso che Diego sia stato una persona molto gentile e generosa in un mondo che però l'ha aiutato poco. Tutti quelli che lo frequentavano dicevano che fosse molto simpatico, ma forse non gli hanno dato quello di cui aveva veramente bisogno", ha concluso l'ex calciatore della Juve.

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