Serie A, le migliori giocate della 9^ giornata

Serie A

Daniele Manusia

Il tacco al volo di Mario Rui, un'azione particolare dell'Inter e altre giocate spettacolari dall'ultimo turno di campionato

 

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La nona giornata di campionato conferma le difficoltà della Juventus contro squadre che si chiudono, la sicurezza nei propri mezzi del Milan anche in assenza di Ibrahimovic, le enormi qualità dell’Inter, il momento ottimo del Verona e la capacità del Napoli di dominare anche contro grandi squadre. Grandi vittorie e brutte sconfitte si possono leggere nelle qualità dei collettivi, nelle intuizioni degli allenatori, nel momento di forma delle squadre, ma ogni tanto si può pensare anche alle giocate dei singoli - nel giorno in cui si celebra il più grande in queste cose. Non è stata una giornata eccezionale per la Serie A, ma queste sono alcune delle giocate che ci sono piaciute. 

 

Il dribbling di Chiesa

L’arrivo di Chiesa, nell’ultimo giorno di mercato, in una squadra di cui era difficile individuare le intenzioni è stato visto come un mistero. In queste prime giornate Chiesa è stato schierato principalmente come esterno largo a destra. Ieri alcune delle migliori azioni della Juventus sono passate per i suoi piedi. Suo ad esempio il lancio a tagliare il campo per Morata, che poi ha trovato un bel gol. 

 

In questa giocata Chiesa sembra aver fatto suo un movimento tipico di Cuadrado, che oggi è diventato un giocatore più equilibrato e meno elettrico, come è invece l’esterno italiano. Chiesa riceve in una situazione apparentemente statica, si guarda intorno alla ricerca di un compagno, poi, all’improvviso, come se gli si accendesse una lampadina, con un tocco sotto scavalca l’avversario e lo supera come se fosse un ostacolo nei 110 metri ostacoli.

 

L’azione al volo dell’Inter

In una partita in cui all’Inter è riuscito tutto, succede anche che al 90° c’è un’azione in cui in tre passaggi la palla tocca terra appena una volta. Un’azione strana ma a suo modo bella, che finisce in questo articolo sulle migliori giocate è soprattutto per il passaggio verso il centro di Lautaro Martinez: uno di quei gesti che sembrano inventati sul momento. Un passaggio di esterno, in sforbiciata, che può essere anche visto come un estremo tentativo di non usare il piede debole. Il tiro di Sanchez di mezzo esterno è difficilissimo e finisce alto in maniera netta, ma rimaneva il modo più giusto per concludere quell’azione. 

 

Il passaggio di tacco di Locatelli

Anche in una partita sottotono, sotto 3-0, a pochi minuti dal fischio finale, Manuel Locatelli può fare qualcosa di buono, qualcosa che può farci sperare per il futuro. A 22 anni sta giocando la stagione migliore della carriera e la confidenza raggiunta si vede anche da queste giocate, non trascendentali, ma che fanno capire il livello di fiducia che un giocatore ha nei propri mezzi, lo stesso che gli ha permesso di arrivare in Nazionale e giocare da subito ottime partite. Qui il suo passaggio di tacco a scavalcare il giocatore dell’Inter è anche bello da vedere, oltre che utile, come se volesse togliersi uno sfizio. 

 

L’assist di Bastoni sul gol di Gyasi

Lo Spezia è la sorpresa di questo campionato, e ogni giornata mette in mostra un giocatore di cui non avevamo mai sentito parlare e che ci pare avere qualcosa di speciale. Cresciuto nel vivaio del club, Simone Bastoni è uno di quei terzini mancini iper-atletici ma che quando arrivano attorno ai 30 metri dalla porta cercano il modo di tirare nel modo più violento possibile. Lo scorso anno ha messo insieme solo 9 presenze ma quest’anno è già a 6. 

 

È nato come mezzala, poi è stato avanzato a esterno offensivo e Italiano lo ha arretrato fino a terzino. Le sue doti offensive si sono viste tutte in quest’azione. È sul centrosinistra, pressato con ferocia da Rog, ma Bastoni usa il contatto fisico proprio per uscire dalla situazione, lascia che l’avversario aumenti la pressione, mentre lui riesce a spostarsi il pallone in avanti con la suola. Dal replay si vede il momento di spaesamento di Rog, che letteralmente guarda in un punto in cui Bastoni non c’è più.

 

Poi ha il corpo ancora inclinato in diagonale, è difficilissimo pensare di crossare, ma Bastoni lo fa col massimo della potenza e della precisione.

 

Il tacco al volo di Mario Rui

Quando si dice che i vantaggi tattici si ripercuotono a cascata sui singoli giocatori: per tutta la partita la Roma ha sofferto l’inferiorità sulle fasce del loro esterno (Spinazzola e Karsdorp) contro la coppia terzino + esterno d’attacco del Napoli; Mario Rui è stato un regista decentrato per tutta la partita (ha fatto quasi lo stesso numero di passaggi di Demme) e il culmine della sua influenza sulla partita è arrivato in occasione del gol di Fabian Ruiz, che nasce da questa giocata di tacco al volo. La possibilità di un colpo del genere va di pari passo con la libertà tattica che aveva Mario Rui, ma ci vuole anche una bella dose di faccia tosta per eseguirla con questo stile. 

 

Forse Mario Rui si sente più “ex” di quanto possiamo immaginare (in fondo è rimasto alla Roma giusto il tempo di rompersi il crociato, cinque presenze appena), sta di fatto che prima Mario Rui corricchia e si guarda alle spalle con grande attenzione, poi quando ha preso la posizione e controllato quella di Insigne e Karsdorp smette di correre e, con una certa affettazione, esegue quel tacco al volo muovendo solo la gamba sinistra, e allontana il pallone come una persona annoiata che fa swipe-right su Tinder. Cosa c’è di peggio che fare un numero di tacco in faccia a un avversario facendo finta che ti stia rompendo le palle?