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Inter-Bologna, Mihajlovic: "Lukaku l'avrei fermato solo su un ring"

Serie A

Show dell'allenatore rossoblù in conferenza: "Da difensore come avrei fermato Lukaku? Semplice, non l'avrei fermato. Ci sono due opinioni: chi cerca di non prendere gol e chi cerca di farne uno in più dell'avversario, preferisco la seconda opzione". Poi sulle indiscrezioni di formazione: "Se trovo chi parla coi giornalisti…"

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Sinisa show. Sabato a San Siro c'è Inter-Bologna, un passato nerazzurro e la voglia di battere quelli che, un tempo, sono stati i suoi colori. Mihajlovic ha parlato della trasferta nella conferenza della vigilia. Si parte da Lukaku, reduce dalla doppietta in Champions e più che mai scatenato: "Da ex difensore come lo avrei fermato? Semplice, non lo avrei fermato - ha detto Sinisa -. È più veloce di me, è più forte di me e più grosso di me. Magari su un ring avrei potuto fermarlo, ma in una partita di calcio dove non si possono dare colpi proibiti non potrei farci niente".

"Non c'è due senza tre" e la mentalità offensiva

Nelle ultime due trasferte a San Siro contro l'Inter il Bologna di Mihajlovic ha ottenuto due vittorie. E Sinisa replica: "Dicono che non c’è due senza tre. Non so chi l’abbia inventato, domani vedremo se sarà davvero così o l’eccezione che conferma la regola". Poi spazio al tema della mentalità di gioco. Proprio lo scorso turno di campionato (1-0 col Crotone) i rossoblù hanno interrotto la striscia di 41 partite consecutive con almeno un gol subito. "A me non preoccupavano i gol subiti - ha detto Mihajlovic -. Non inizio mai una partita con l'idea di non subire gol, ma con quella di farne uno in più dell'avversario. Poi se non ne prendo ancora meglio. Ci sono due opinioni: c'è chi cerca di non subire reti e chi di farne. Se non segni più dell’avversario non vinci mai, e fra i due mali cerco quello che mi dà più soddisfazione".

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"Se trovo chi parla coi giornalisti…"

Dunque ancora il tema tattico tra le domande in conferenza, soprattutto su un nuovo assetto recentemente provato in allenamento. Una sorta di prova del nove dello stesso Miha: "Ho provato un nuovo assetto soltanto per capire chi c**** è che parla coi giornalisti. L’ho fatto apposta perché nessuno se l’aspettava, e ora sto indagando. Ve lo giuro, se trovo chi parla coi giornalisti lo attacco al muro. Lo faccio smettere di giocare". E ancora: "No, non ho in mente di cambiare assetto tattico, l’ho fatto solo per capire meglio: eravamo solo noi, e oggi sui giornali è uscito tutto. Perciò c’è qualcuno di interno che parla, e vi assicuro che lo trovo. E quando lo trovo sono c**** amari. State sicuri che lo trovo".

"Barrow più cazzuto. Medel? In difesa con Lukaku non è il massimo"

Quindi spazio ai singoli, a partire da Barrow, autore fin qui di tre gol e un assist in stagione, ma ancora sotto le aspettative di Sinisa: "È qui perché l’ho chiesto io, gli voglio bene come fosse mio figlio e cerco sempre di spronarlo. Sappiamo tutti che quello che gli manca è un po’ di carattere, cattiveria e fame. È un giocatore di qualità, ma se non mi dà tutto è normale che io mi arrabbi. Coi miei giocatori ho un rapporto leale, moscio con me non puoi giocare. Barrow deve essere più cazzuto e farsi sentire. Lo può fare, se fa quello miglioriamo tutti. Medel? Non è ancora al cento per cento, può fare sia il difensore che il centrocampista. Vediamo, ma immaginarlo contro Lukaku non è proprio il massimo. Meglio tenerlo più avanti".

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"A Milano serve un gol in più"

Capitolo offensivo: "Vignato è un ragazzo giovane - dice Miha in rifermento al suo esterno d'attacco -, quando ha la palla deve pensare da brasiliano, quando non ce l’ha deve pensare da italiano. Durante la partita in corso può fare la differenza. Ha prospettiva, mi piace. Sansone deve stare più sereno: ha tanta voglia di spaccare il mondo, ma tutto questo può anche creare confusione". Infine ancora sulla trasferta di San Siro: "Cosa serve a Milano? Fare un gol in più".