Shomurodov intervistato dal bambino uzbeko: "Vorrei portare la mia nazionale ai mondiali"

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Il giovane Maxim, la cui telecronaca del gol di Shomurodov al Sassuolo ha fatto il giro del mondo, ha intervistato il suo idolo per "Futbolny Maximum", alla scoperta di curiosità sul numero 61 del Genoa, che è da poco diventato papà

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Dalla telecronaca del gol al Sassuolo all'intervista "one to one". Il giovane Maxim si è tolto lo sfizio di avere Eldor Shomurodov a completa disposizione per oltre un quarto d'ora di domande, pubblicate dai profili social del Genoa e sul canale YouTube. Curiosità, aneddoti e obiettivi del "Messi uzbeko", che dimostra di essere un 25enne con la testa sulle spalle, grande umiltà e determinazione. Ecco il contenuto della lunga chiacchierata.
 

Partiamo dalla pronuncia, per non correre il rischio di sbagliare in telecronaca: si dice Eldòr o Èldor?

Èldor.
 

Come ha cominciato a giocare a calcio? A che età e in quale ruolo?

Ho iniziato a giocare a 6-7 anni, nella mia famiglia ci sono tanti calciatori: mio papà giocava, così come due zii e mio fratello. Siamo una famiglia di calciatori, tutti appassionati di calcio. Mio papà era un bravo attaccante e io volevo diventare come lui. 
 

Ma è vero che a Rostov ha giocato come difensore?

No no, in realtà non ho mai giocato come difensore: qualche volta l'allenatore mi ha chiesto di assumere un ruolo più difensivo durante la partita, ma ho sempre giocato in attacco. Semmai, per uno o due anni, in nazionale, mi è capitato di giocare a centrocampo.
 

La sua è una famiglia molto unita, le manca?

Sì, certo, la mia famiglia è molto unita e la distanza si sente: ho una sorella, un fratello e tanti parenti. Siamo una famiglia molto numerosa, mio papà ha 4 fratelli e una sorella. Per le festività e i compleanni ci troviamo tutti insieme e siamo veramente tanti. Mi mancano moltissimo questi momenti ora che sono lontano da loro.
 

Quando vi riunite si gioca a calcio? Vi dividete in squadre?

Sì, bella domanda: in effetti quando torno giochiamo sempre, facciamo due squadre e ci sfidiamo su un campo a 7.
 

Che squadra vince, probabilmente la sua?

No dai, la nostra è una famiglia di calciatori, giocano tutti molto bene e non sempre vince la squadra in cui gioco io.
 

Eldor, perché ha scelto il 61 come numero di maglia al Genoa?

Ho consultato un mio amico, non sapevo che numero prendere visto che il 14 era già occupato (lo indossava nel Rostov, ndR) quindi questo mio amico mi ha suggerito di prendere il numero della nostra regione della Russia, per ringraziare i miei tifosi. Così ho preso il 61.
 

I suoi tifosi continuano a seguirla dalla Russia e dall'Uzbekistan e tifano Genoa, cosa vorrebbe dire loro? 

Ci sarebbero molte cose da dire, ma dico soltanto che ringrazio tantissimo tutti quelli che mi supportano e che mi impegnerò sempre al massimo per giocare bene e farli divertire.
 

Quando era un bambino aveva un idolo calcistico?

Mi sono sempre piaciuti Fernando Torres e Didier Drogba, certamente mi sarebbe piaciuto incontrarli e chiedergli un autografo.
 

E adesso nel Genoa quale giocatore preferisce?

No, non potrei sceglierne uno, mi piace il gioco di tutta la squadra. Quando giochiamo uniti siamo forti. 
 

Un consiglio per i più giovani?

La cosa più importante è pensare solo al calcio, perché se hai scelto il calcio non hai tempo per pensare ad altro. Devi impegnarti per fare sempre di più, credere in te stesso, e se ti sei posto un obiettivo devi cercare di raggiungerlo. Lavorare attentamente, essere sempre concentrati. 
 

Come trascorre il suo tempo libero, ha degli hobby?

Adesso non ho proprio tempo per gli hobby, nel tempo libero parlo molto al telefono con la mia famiglia, devo studiare l'italiano e guardo la tv.
 

E come va lo studio della lungua italiana?

Difficile, ho ancora difficoltà a parlare, ma finalmente comincio a capire.
 

Dicci due parole in italiano?

Ho imparato a salutare: "Salve, come stai? Arrivederci".
 

Come si trova a Genova? Ha trovato dove mangiare il tipico riso pilaf uzbeko?

No, per ora non l'ho trovato. Solo cucina italiana.
 

Piatto preferito?

Mi piace molto il risotto.
 

Interessante. Che impressione le ha fatto Genova, dopo aver vissuto a Rostov?

Mi piace molto, è una bella città di mare con un grande centro storico. Sono stato in un posto che si chiama Monte Pesce (Monte Fasce, ndr) da dove vedi vedi il panorama di tutta la città dall'alto. Qui ci sono molte persone che tifano Genoa, sono tutti appassionati di calcio.
 

Contro la Samp ha fatto il suo famoso assist che ha portato al gol della rimonta, come ricorda quel momento?

Sì abbiamo fatto gol, ma non vivo nei ricordi e cerco di migliorarmi sempre, la gioia mi dura al massimo un giorno, poi mi concentro pe la partita successiva.
 

Il primo anno in Serie A e nella nuova squadra è iniziato molto bene. Che progetti ha per il futuro?

Come sempre, cerco di migliorare ponendomi obiettivi sempre più alti. Vorrei vincere il più possibile con il Genoa. Sarò contento se la squadra raggiungerà dei buoni risultati. Poi vorrei portare la nazionale uzbeka ai mondiali.
 

Recentemente è nato suo figlio: come è stato diventare papà?

Impossibile da spiegare a parole, sono stato felicissimo, è incredibile. Quando guardo il mio bambino rivedo me da piccolo. Ha 25 giorni, presto compirà il primo mese. Mia moglie e il bimbo per ora sono a Tashkent, ma presto mi raggiungeranno. Mi mancano moltissimo, prima di capodanno sono stato da loro e ho visto mio figlio per la prima volta. Non vedo l'ora che arrivino.
 

Ultima domanda: le piacerebbe in futuro fare il commentatore sportivo?

No, non saprei farlo, non sono bravo come te a parlare. Mi è piaciuto molto come hai fatto la telecronaca del mio gol.