Serie A, le migliori giocate della 20^ giornata
ULTIMO UOMOIl gran gol di Ribery, il tunnel di Spinazzola, la parata in scivolata di Chiellini e altre grandi giocate dall'ultima giornata di campionato
Nella giornata di campionato appena conclusa le prime sei squadre in classifica hanno tutte vinto, aumentando ulteriormente la tensione per una Serie A che da anni non vedeva così tanta competizione per i primi posti. Questo non significa, però, che per le grandi del nostro campionato le cose siano state semplici e questo spiega anche una buona parte del nostro episodio settimanale di questa rubrica sulle migliori giocate. Per questo motivo oltre al gran gol di Ribery, troverete un intervento difensivo miracoloso di Chiellini su Quagliarella, che fa il paio con quello di Yoshida su CR7, ma anche un trick di Svanberg contro il Milan, oltre a un tunnel rischiosissimo di Spinazzola.
La connessione tra Ribery e Bonaventura
Ribery e Bonaventura sono due calciatori non più giovani, martoriati dagli infortuni, come si dice nel calcio: in declino. Certo non possiamo paragonare le carriere dei due, il francese a un certo punto era tra i primi cinque giocatori al mondo, ma insomma si può riconoscere una certa affinità nel modo di saper dire del tu al pallone. Quest’anno alla Fiorentina momenti di calcio così puri sono arrivati raramente, in una stagione difficile come in pochi potevano aspettarsi, soprattutto viste le premesse dopo il mercato.
L’azione comincia ancora prima del video: Bonaventura riconquista palla e la cede a Ribery, che cincischia un po’ sulla trequarti poi all’improvviso con l’esterno la serve in verticale a Bonaventura e si allarga. Bonaventura gliela ridà di prima col tacco, Ribery sempre di prima con l’esterno in anticipo dell’avversario la passa di nuovo a Bonaventura, che aspetta il suo taglio e poi lo serve con un passaggio controintuitivo tra i due difensori avversari. A quel punto Ribery deve solo saltare il portiere e segnare nella porta vuota. Un’azione composta da sette tocchi, con cui hanno saltato più di metà del Torino, dove i movimenti senza palla sono quasi più belli dei tocchi.
La giocata da street soccer di Svanberg
Ci sono momenti di una partita di calcio in cui Matthias Svanberg sembra semplicemente il centrocampista più forte al mondo: il più veloce, il più grosso, il più tecnico, il più completo. Questi momenti sono alternati ad altri in cui non si capisce bene cosa stia a fare lì in mezzo, con l’aria di uno che non lo sa neanche lui. A 21 anni è ormai al terzo anno al Bologna, ma da quando è arrivato non è andato né avanti né indietro, facendo sognare per il suo potenziale ma il più delle volte deludendo per la sua resa effettiva. In quest’azione dimostra la sua capacità di vincere duelli individuali anche contro alcuni dei migliori giocatori del campionato. È più reattivo di Saelemakers, nonostante quello sia in piedi e lui sdraiato, da dove mette in pratica una certa abilità nel Twister. Rialzatosi la prima cosa che fa è un tunnel a Ismael Bennacer, e tanto che ci stava ha già visto un filtrante piuttosto complesso per Soriano sul lato destro. Una di quelle azioni che finiscono nella compilation di YouTube di Svanberg che quando la vediamo pensiamo: “questo è un fenomeno”.
Chiellini mura il sinistro di Quagliarella
Chiellini non viene da un periodo facile. Il ritorno in campo dalla rottura del crociato è stata più difficile del previsto, a causa di tutti altri piccoli infortuni arrivati dopo. Anche vista l’età, era facile immaginare come Chiellini “non sarebbe tornato più quello di prima”, come si dice in questi casi. Nel mentre la Juventus ha cambiato modo di difendere, diventando più aggressiva in avanti, un tipo di difesa a cui non è abituato. Eppure quando riesce a giocare con continuità, Chiellini dimostra anche a 36 anni di essere uno dei migliori difensori della Serie A.
La reattività che mostra in questa situazione è mostruosa. A monte c’è forse un’incomprensione tra lui e Bonucci, che lasciano solo nel cuore dell’area di rigore Quagliarella, che può ricevere, girarsi e tirare con tranquillità. La sua conclusione è violenta e precisa, per Szczesny sarebbe stato impossibile intervenire. Chiellini in qualche modo capisce però la traiettoria e si lancia non in scivolata bassa, ma in una scivolata atipica tenendo la gamba alta e rigida. Respingere i tiri è un arte in cui il difensore della Juventus ha sempre brillato. Non basta mettere il corpo, devi essere preciso, geometrico. Qui grazie alla sua capacità di dominare un’area di rigore salva un gol già fatto.
L’intervento perfetto di Yoshida
Non è molto frequente vedere Maya Yoshida, un difensore molto legnoso con grandi difficoltà nella protezione della profondità, intervenire perfettamente in recupero su Cristiano Ronaldo lanciato in porta, eppure qualche volta succede. Il centrale della Sampdoria utilizza l’unica finestra temporale concessa da CR7 con uno stop di petto non perfetto, con un intervento talmente ben riuscito da sembrare semplice. Che la scelta del tempo fosse importante, soprattutto per i difensori, lo sapevamo, ma questo intervento in tackle riesce nel miracolo di far sembrare impacciato persino Cristiano Ronaldo, che inciampando sul suo avversario cade rovinosamente a terra come un cavallo che non riesce a tenersi in piedi su una lastra di ghiaccio. Forse il fuoriclasse portoghese per una volta avrà capito come devono sentirsi i centrali avversari di fronte ai suoi doppi passi e ai suoi strappi in profondità.
Tunnel e discesa di Spinazzola
Spinazzola è forse il terzino più atipico della Serie A, non solo per la sua indole super offensiva e per il fatto che sia schierato a piede invertito, ma anche per il suo sistema di scelte in campo, spesso illeggibile per gli avversari. Il numero 37 della Roma può puntare in isolamento l’avversario, come andare in profondità per attaccare direttamente la porta, rientrare sul destro oppure andare a fondo campo con il sinistro, e tutto questo a qualsiasi altezza del campo. In questo caso, ad esempio, diversi metri prima della linea del centrocampo, Spinazzola invita Lazovic ad intervenire con una serie di piccoli tocchi di esterno destro, e poi, quando l’esterno serbo finalmente affonda il colpo, invece di tornare indietro come fa di solito, sterza nuovamente con l’esterno facendogli passare la palla sotto le gambe e inclinando il campo verso la porta di Silvestri. Una giocata rischiosa, che avrebbe potuto anche portare a una transizione pericolosissima per il Verona, e che invece frutta un tiro dal limite di Veretout. Una metafora anche del gioco di Fonseca, spesso su un equilibrio sottilissimo tra esplosività offensiva e fragilità difensiva a seconda dello stato di forma dei suoi giocatori migliori.