Cagliari, Semplici: "Credo nella salvezza, servono il lavoro e le idee"

Cagliari

A Cagliari presentato Semplici, le sue prime parole in conferenza: "Ho trovato un gruppo giù moralmente, servono prima di tutto spensieratezza e determinazione per salvarci. Sono convinto che questa squadra possa farcela". Il presidente Giulini: "Ho scelto l'allenatore che aveva più 'fame'"

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A Cagliari è stata la giornata di Semplici, chiamato a risollevare la squadra dal terzultimo posto in classifica. "Ho trovato dei ragazzi abbattuti, il mio lavoro sarà innanzitutto quello di agire sulla testa trasmettendo spensieratezza e determinazione per provare a centrare questa impresa. Ho fatto questa scelta perché sono convinto che ci siano le possibilità di raggiungere l'obiettivo. Ho la convinzione di poter liberare mentalmente i ragazzi. Credo che ci siano i mezzi per uscire da questa situazione a partire da domenica", ha spiegato Semplici in conferenza.

"Serve approccio più spensierato"

Semplici sottolinea l'importanza di riportare spensieratezza nel gruppo: "Ho visto negli occhi dei giocatori la voglia di mettersi alle spalle questa situazione. Modulo tattico? Porterò le mie idee per metterli in condizione di fare bene. Credo molto nell'aspetto mentale: vedendo qualche partita i giocatori sembravano col freno a mano tirato, vorrei che avessero un approccio più spensierato". Poche indicazioni ma precise:  "Continueremo col modulo delle ultime partite, chiaramente con accorgimenti che fanno parte del mio tipo di lavoro. C'è una rosa di grande valore, non penso che sia un problema di posizionamento di questo o quel giocatore". Infine Un appello ai tifosi: "L'esperienza di Sorso mi ha fatto conoscere meglio questa grande terra e bisogna fare valere questo senso di appartenenza. I tifosi sono fondamentali anche lontano dallo stadio. Un appello: quando vedete i ragazzi in giro in città incitateli. Così possiamo farcela".

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Giulini: "Ho scelto l'allenatore che aveva più fame"

Il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, spiega così il cambio in panchina: "La scelta è nata dopo una chiacchierata la settimana scorsa. Poi ho sentito anche altri allenatori: ho puntato su di lui perché era quello che aveva più 'fame' per uscire da questa situazione". La decisione è arrivata dopo la sconfitta interna contro il Torino: "Perché solo ora? C'è stata un po' di  testardaggine anche da parte mia: abbiamo cercato la scintilla fino alla partita con il Torino eravamo convinti che da lì potesse ripartire  qualcosa. Forse il cambio doveva essere fatto prima, ma c'era poco tempo con la partita di venerdì. Avevo confermato Di Francesco dopo il Genoa. Ma non è cambiata la situazione, non sono arrivati i gol. Avevamo creduto in lui per un nuovo progetto e una nuova identità. Ma a volte va così: gli innamoramenti possono portare a nei matrimoni, ma anche a separazioni. Le colpe? Tutte le componenti hanno le loro colpe, presidente compreso. Questo è la rosa più forte di questi sei anni al Cagliari, siamo tutti consapevoli che questa situazione di classifica non rispecchia il valore della rosa".

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