Aia, Gianpaolo Calvarese si è dimesso per motivi di lavoro

Serie A
Lorenzo Fontani

Lorenzo Fontani

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Il 45enne si è dimesso dall'Aia per ragioni legate a un'attività imprenditoriale di famiglia, che produce integratori sportivi. L'impossibilità, per evidente conflitto di interessi, di allargare il mercato alla Serie A e alla Serie B ha spinto Calvarese a prendere questa decisione dopo 157 partite dirette nel massimo campionato. Ora Rocchi ha a disposizione solamente 48 arbitri, invece di 51 (considerate anche le squalifiche di La Penna e Pasqua)

L'ultima partita in serie A rimarrà Juventus-Inter, con tutte le polemiche che ne sono seguite. Ma prima di quella ci sono state altre 156 gare nel massimo campionato, e per il neo designatore Rocchi significa comunque perdere un arbitro (e un Var) di grande esperienza. Gianpaolo Calvarese si è dimesso dall'Aia per ragioni legate alla sua attività imprenditoriale.

 

Un'azienda di famiglia nella Val Vomano, in provincia di Teramo, che produce integratori sportivi derivati dall'apicoltura. Alla base della decisione l'impossibilità - per evidente conflitto di interesse - di allargare il mercato a club di serie A e B. La scelta arriva a sorpresa se si considera che il nome di Calvarese era stato in primo piano nei giorni della formazione degli organici per la prossima stagione: l'arbitro abruzzese infatti, che ha compiuto 45 anni nel febbraio scorso, avrebbe potuto dirigere anche nel prossimo campionato grazie a una norma transitoria - legata all'emergenza Covid - che ha alzato i limiti di età a 46 anni. Poi le dimissioni.

 

Con questa defezione si riduce a 48 il numero di arbitri di A e B a disposizione di Gianluca Rocchi (che ha provato a convincere Calvarese a trovare una soluzione che gli permettesse di continuare ad arbitrare), rispetto ai 51 previsti: oltre al forfait di Calvarese infatti va considerata la squalifica di La Penna e Pasqua (in attesa dei succesivi gradi di giudizio) per la vicenda della presunta alterazione dei rimborsi.