Spalletti: "Napoli è per me la sfida più arrapante. Qui non mi manca nulla"
NAPOLI-VENEZIA
Esordio ufficiale sulla panchina del Napoli per Luciano Spalletti: nella prima giornata di campionato sfida al Venezia. Show in conferenza stampa dell'allenatore: "Qui non mi manca niente e nessuno mi convincerà a non pretendere cose importanti. Questa è la sfida più arrapante della mia carriera". Sul mercato e sul futuro di Insigne e Manolas: "Ho sposato un pachetto con dei nomi, mi auguro di poter continuare ad averli a disposizione"
Ha chiesto alla società la certezza di tenere Insigne e Manolas?
"Mi sembra che il presidente abbia già parlato. Io venendo a Napoli ho pensato a un Napoli con quei nomi lì e Manolas e Insigne sono tra quei nomi che ho preso in considerazione, per cui spero di averli a disposizione perché alzano il livello della qualità di chi sta loro vicino. Se fossi in conferenza con loro, risponderei meglio. Si tratta dello stesso discorso di sempre, nelle cose bisogna essere ottimisti. E poi la qualità dei calciatori è fondamentale. Io e i dirigenti veniamo dopo, è la loro qualità che fa la differenza".
Come sintetizza questi primi mesi napoletani e quale messaggio può mandare ai tifosi?
"Ogni volta che voglio descrivere Napoli, mi vengono sempre in mente i 'Mille colori' di Pino Daniele. C'è questa luce, questo mare, qualcosa di bellissimo. Ai tifosi non abbiamo da dire nulla, dobbiamo solo andare a respirare quella che è la loro passione e la loro voglia, poi portarla dentro il campo. Vogliamo portare quell'entusiasmo e quei sogni che loro non possono esaudire, perché vorrebbero essere noi".
Ha parlato di Insigne e lo ha definito imperturbabile: si aspetta un Lorenzo sempre più leader?
"Mi sembrerebbe strano che un ragazzo come Insigne, sempre sorridente e voglioso di scherzare con i compagni e di dare il suo contributo, abbia delle incertezze legate al mercato o al contratto. Io credo che le incertezze che ti possono turbare sul lavoro riguardino altri mestieri, non il nostro lavoro. Abbiamo sempre sognato sin da bambini di essere dentro questo contesto, ora che ci siamo dentro ci facciamo turbare perché il nostro nome è sul mercato? Secondo me Lorenzo schiaccia questa turbativa quando se la trova davanti, oppure la calcia come sa fare lui e la mette dove gli pare".
Con Osimhen crede di avere un'arma micidiale? E sta meglio nel 4-3-3 o nel 4-2-3-1?
"Osimhen è un giocatore forte. Ha questa qualità di andare nello spazio in velocità che è molto importante, anche se secondo me ha ancora da fare delle conoscenze per quel che riguarda il nostro calcio. Questa velocità, questo andare addosso a tutti e questa voglia di partecipare sempre all'azione è una cosa straordinaria. Lui cerca sempre il pallone. Valuteremo poi quale sarà il modulo migliore. Ma parlando di Osimhen, vi dimenticate quel van di attaccanti esterni che abbiamo: sono tutti eccezionali".
Crede che le manchi qualcosa a sinistra?
"Io con le lamentele non ho mai fatto la classifica. A me non porta beneficio dire che mi manca qualcosa. Il mio problema è scegliere chi sta fuori, non ho il problema di un posto in cui mi manca qualcosa o qualcuno. Lamentarsi è un po' la teoria degli sfigati e che nel nostro gruppo non si può portare avanti".
Questo Napoli può provare ad arrivare in fondo?
"Noi in fondo ci arriveremo comunque. Durante la strada, vedremo cosa succederà. In questi stadi lei ha visto grandi giocatori e il più grande di tutti, per questo le viene facile pensare che il nostro livello sia massimo. Noi dovremo parlare ai nostri tifosi attraverso l'attaccamento a questa maglia. Ce ne sono tanti altri che vogliono vincere, di conseguenza bisogna non essere troppo esagerati nell'andare a chiedere subito il massimo. Bisogna partire e poi valutare le cose con calma".
Cosa le è piaciuto di più del suo Napoli e cosa meno?
"Mi è piaciuto il sapersi adattare anche nel cambio di modulo, la duttilità che si è dimostrata. Ma soprattutto mi è piaciuta la qualità delle persone che ci sono qui, persone di livello nel comportamento, nel vivere un allenamento, nel venire in un luogo dove bisogna avere un contatto, adattarsi, avere la disponibilità ad essere un gruppo. La differenza poi la fa il comportamento regale di uno come Koulibaly, una persona semplice che parla con tutti: potrebbe permettersi qualunque cosa, ma è quello più umile, composto, corretto e più 'normale' nel dimostrare come ci si comporta qui".
Se i tifosi cantano "Noi vogliamo vincere", lei cosa risponde?
"Rispondo che hanno ragione, perché anche noi vogliamo vincere. La loro presenza ci permetterà di guardarli di nuovo negli occhi e di vedere la loro passione. Poi riusciremo a capire se stiamo facendo il massimo per onorare questa passione. Abbiamo parlato con i calciatori, Napoli non è una piazza come le altre. Dobbiamo avere la forza di saper sopportare quelli che sono gli occhi, non soltanto le presenze allo stadio. Sono migliaia gli occhi che guardano le prestazioni del Napoli. Noi abbiamo la pressione di tutti quegli occhi che ci guardano sempre e noi dobbiamo essere al livello di tutti questi occhi. Se qualcuno sta più comodo a non essere osservato, l'unico modo che ha è non giocare nel Napoli. Noi vogliamo prenderci delle responsabilità".
Lei passa come il colpo del mercato del Napoli: sente il peso della responsabilità di questo ruolo o crede che questa sia la sfida più bella della sua carriera?
"Innanzitutto ho trovato una piazza disponibile nei miei confronti e questo mi rende orgoglioso. Essere con me vuol dire essere con il Napoli, nel senso che io voglio tutte le responsabilità che ci sono attorno a questo ruolo. Per quanto riguarda lo sviluppo e lo svolgimento, quello che riusciremo a fare, tanto dipenderà da come riusciamo a mettere in ordine i nostri passi a cominciare da domani sera. Se cominci a fare dei passi ordinati e bene in linea, poi quelli successivi vengono altrettanto ordinati e in linea. Questa è una sfida sicuramente bella, anche perché poi io tengo molto in considerazione le cose che mi capitano davanti. A ciò che è accaduto non posso metterci mano, nel futuro non so cosa capiterà. Quindi io vivo bene con quello che mi accade nel momento ed è con queste cose che avrò le mie migliori soddisfazioni. Dico che questa è la sfida per me più arrapante".
Teme di perdere qualche pezzo pregiato in questa ultima settimana di mercato? Che ruolo farà Juan Jesus?
"Quando sono venuto e ho detto che ero felice di essere arrivato a Napoli, era soprattutto per i giocatori che ho in rosa. Io quei giocatori preferirei tenerli perché è sui quei nomi che vado a basarmi sul futuro. Juan Jesus è un giocatore che conosco bene, quando l'ho lasciato era un giocatore al livello degli altri ed è stata una grande occasione che il nostro direttore Giuntoli ha portato a casa. Ci darà una grossa mano perché sa adattarsi a fare il centrale e l'esterno sinistro. Fisicamente è forte ed è veloce, è stato accolto nel migliore dei modi e lui ripagherà questa accoglienza e questa disponibilità".
Si aspettava di avere qualche elemento in più in questo momento?
"Io ho la rosa qui davanti e dico che non mi manca niente per giocarmi la partita e per andarmi a giocare quelle successive. Probabilmente se capiterà qualcosa per completare lo faremo, ma i giocatori devono sapere che non ci manca niente per fare il nostro percorso. E assicuro che essere noi è bellissimo: si parte forte con l'intenzione di arrivare forte".
Cosa manca in questo momento al Napoli?
"A me sembra che non manchi niente, abbiamo avuto questa settimana per completare quelle che erano le cose da esercitare in conseguenza anche degli ultimi arrivati, per cui conosciamo quale strada dobbiamo percorrere e dove dobbiamo andare. Mi aspetto di vedere quella convinzione di cui ho già parlato nelle prime conferenze, quella convinzione di sapere di essere forti".
Si è già fatto un'idea di che ruolo potrà avere il suo Napoli in questo campionato?
"Non mi convinceranno mai a non pretendere cose importanti. Poi si vede strada facendo quale sarà la nostra ambizione, però dobbiamo sempre confrontarci per ottenere il massimo contro chiunque. Poi l'addizione delle volte in cui ci riusciremo stabilirà quale sarà la realtà delle nostre ambizioni".
INIZIA LA CONFERENZA STAMPA DI LUCIANO SPALLETTI!
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