Handanovic: "L'Inter può e deve continuare a vincere. Grati a Conte"

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Intervistato da Tuttosport, il portiere dell'Inter spinge la squadra a fissare nuovi obiettivi: "Non so se siamo più o meno forti rispetto a un anno fa, ma sicuramente siamo più completi. Sono andati via due giocatori forti come Lukaku e Hakimi ma è il gruppo che ti porta fino in fondo. Grati a Conte, con Inzaghi siamo ripartiti nel segno della continuità". E sul Pallone d'Oro: "Lo darei a Jorginho. Miglior portiere del mondo? Donnarumma ha tutto per diventarlo"

GIOCA A SUPERSCUDETTO

"Siamo una squadra che può e deve continuare a vincere. Non so se siamo più o meno forti rispetto a un anno fa, ma sicuramente siamo più completi". Il messaggio è di Samir Handanovic. Il portiere e capitano dell'Inter racconta in un'intervista a Tuttosport le sue sensazioni a inizio stagione. "Il calcio vero inizia ora, per noi però era importante ricominciare vincendo per ritrovare la consapevolezza che già avevamo. Responsabilità con lo scudetto sul petto? Affrontare una squadra che ha vinto può aumentare le motivazioni dei nostri avversari. Chi gioca contro di noi, percepisce di trovare di fronte una squadra forte".

"Addii Lukaku e Hakimi? Il gruppo viene prima di tutto"

Quella appena iniziata è la decima stagione con la maglia dell'Inter per il 37enne sloveno: "Nove anni fa io e l'Inter ci siamo scelti a vicenda. Ci abbiamo messo tanto a vincere perché è sport, non matematica, e in questo periodo evidentemente c'è stato qualcuno più bravo di noi. La fascia di capitano e lo scudetto sono dei master, la laurea è arrivata vivendo i difficili momenti di transizione che il club ha passato in questi anni". In estate l'Inter ha ceduto Lukaku e Hakimi ma Handanovic non è preoccupato. Ricorda l'esperienza dell'Udinese, dove nella stagione degli addii di Sanchez, Inler e Zapata la squadra fece meglio rispetto all'anno precedente. "In quegli anni abbiamo costruito un certo tipo di mentalità, che non si dimentica perché due giocatori forti sono andati via. L'Inter ha vinto il Triplete dopo che è andato via Ibrahimovic mentre la Lazio ha vinto lo scudetto dopo l'addio di Vieri. Questo conferma come il gruppo sia quello che ti fa remare avanti".

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"Grati a Conte, Inzaghi uomo spogliatoio"

La Serie A 2021/22, intanto, ha perso Cristiano Ronaldo, Lukaku, Hakimi, Donnarumma e De Paul: "Più povero? Sulla carta ma resta sempre il campionato più difficile ed equilibrato- risponde Handanovic - non è il più ricco ma abbiamo la Nazionale campione d'Europa e una bella generazione di giovani molto forti. Cè il ritorno di Mourinho, di Spalletti, Sarri, Allegri e Andreazzoli, uno che allena una piccola squadra ma ha grandi idee. Mi incuriosice il Torino per Juric, ha fatto grandi cose a Verona". Il portiere si sofferma anche sul rapporto con Antonio Conte e Simone Inzaghi: "Noi giocatori dobbiamo soltanto ringraziare Conte, anche se con lui sono stati due anni impegnativi. Mi ha colpito la mentalità che ha portato, su questo abbiamo fatto il passo più grande. Conte è uno che si emoziona quando parla alla squadra e sa emozionare i suoi giocatori: non sbaglia mai il momento in cui dire le cose. Con Inzaghi siamo ripartiti con il 3-5-2, sono rimaste tante cose buone. Siamo anche stati compagni di squadra alla Lazio: era un grande uomo spogliatoio".

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"Champions? Dobbiamo imparare dalle delusioni"

Handanovic diffida dalla falsa partenza della Juve ("Ad agosto si gioca un calcio diverso rispetto al resto della stagione") e fissa tra gli obiettivi anche il superamento del primo turno di Champions League: "Cercheremo di dimostrare in campo cosa ci hanno insegnato tutte quelle delusioni. Non serve dirlo a parole. Siamo sempre arrivati all'ultima partita con il nostro destino in mano, quindi l'esperienza conta fino a un certo punto". A proposito di ricordi, risponde così quando gli chiedono se ha parato dei rigori a Lukaku:"Ne paro pochissimi in allenamento, perché non c'entra niente con la partita. Con Romelu non ci ho nemmeno provato".

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"Voci su miei eredi? Non sono infastidito"

Il portiere si concentra anche sulla gestione di sconfitte e ed errori: "Serve del tempo per metabolizzare ma tutto deve avvenire nella maniera giusta: se sbagli, vuol dire che sei vivo. Ormai ho 37 anni e non mi deve spiegare più nessuno quando ho sbagliato". Handanovic spiega di non essere infastidito dalle voci su Onana come suo possibile erede: "Fa parte del gioco. Io mi sento ancora bene, mi diverto e vivo per il calcio: è la mia passione, poi vedremo. L’importante è che l’Inter raggiunga i suoi obiettivi".

"Jorginho Pallone d'Oro, Gigio può diventare il migliore"

Spazio anche per il Pallone d'Oro: "Lo darei a Jorginho: ha vinto tutto quest'anno. Per me il più bravo non è chi ha avuto tutto dal dna, ma chi da un certo livello riesce ad arrivare all'eccellenza. Altrimenti il Pallone d'Oro lo dovrebbe vincere tutti gli anni Messi". Con un pensiero per un collega, avversario per anni: "Non mi stupisce vedere Buffon ancora in campo, sta bene fisicamente e ha voglia di divertirsi. Oggi Donnarumma ha tutte le carte per diventare il miglior portiere al mondo". Parole di chi si definisce "il Bukowski dei portieri: non bevo, non fumo ma come lui sono un tipo diretto se devo dire qualcosa a qualcuno".

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