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Quagliarella: "Dopo la sentenza sono rinato. Da Napoli ho ricevuto un affetto pazzesco"

L'INTERVISTA
Quagliarella:
SPORT
Quagliarella: "Dopo la sentenza ho sentito affetto"
01:33 min

L'attaccante della Samp alla presentazione del suo documentario sui difficili anni di Napoli, in cui era stato vittima di stalking da parte di un agente di Polizia: "Dopo la sentenza io e la mia famiglia siamo rinati. Da quel momento ho ricevuto un affetto pazzesco dai napoletani. Qualcuno mi chiede ancora scusa, ma io ripeto: nessuno poteva sapere, nessuno si deve scusare. La verità la sapevamo solo io e la mia famiglia"

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È stato presentato questo lunedì a Genova 'Quagliarella - The Untold Truth' (la verità non detta), il documentario che ripercorre gli anni di Napoli dell'attuale capitano della Sampdoria, Fabio Quagliarella, che fu vittima di stalking, calunnie e minacce di morte da parte di un agente di polizia che gli aveva reso la vita impossibile, tanto da costringerlo a lasciare la sua città. A margine della presentazione, Quagliarella ha parlato ai microfoni di Sky Sport, tornando sul sentimento di grande liberazione al momento della sentenza che ha condannato al carcere il poliziotto-stalker: "Da quando c'è stata la sentenza è cambiato tutto. Sono più libero di testa, posso vivere la quotidianità che mi era stata tolta per tanti anni, pensare solo ad allenarmi e fare gol. Da quel giorno sono rinato io ed è rinata la mia famiglia. Mi premeva che venisse fuori la verità: è stato brutto non poter vivere serenamente tra la mia gente e con la mia famiglia. La gente di Napoli giustamente non poteva capire, ma quando è uscita fuori la sentenza ho percepito dal popolo napoletano un affetto pazzesco. Da quel giorno è come se fossi ritornato a giocare con la maglia del Napoli. A distanza di anni c'è ancora chi mi abbraccia e chi mi chiede scusa. Io però ripeto: nessuno deve chiedermi scusa perché nessuno sapeva nulla. Lo sapevo solo io e la mia famiglia". 

"Ero scettico all'idea del documentario, poi mi sono fidato"

Quagliarella poi ha parlato di come è nato il progetto del documentario e di quando gli era stata fatta presente l'idea: "Ero molto scettico all'idea di un documentario su di me, perché non ho avuto una carriera alla Totti o alla Del Piero. Però avevo questa particolarità della mia vita, e col passare del tempo mi sono fidato dell'autore e della sua troupe. Facevo fatica a parlare di quella storia e riaprire quella voragine, ma piano piano io e la mia famiglia ci siamo aperti". Presenti alla presentazione del documentario c'erano tutti gli attuali compagni di Quagliarella alla Sampdoria, e prima della trasmissione sono arrivati i saluti dei suoi ex allenatori e compagni come Conte, Ranieri, Lippi, Giampaolo, Pirlo, De Silvestri, Soriano e Viviano. Presente in sala anche Leonardo Bonucci, suo compagno di stanza ai tempi della Juventus.

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