Sarri trova la 'sua' Lazio. E Luis Alberto non è più un rebus

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Matteo Petrucci

Matteo Petrucci

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L'allenatore biancoceleste si gode l'ottimo momento della sua squadra, ottenuto anche grazie alla soluzione del 'rebus' Luis Alberto. Ora lo spagnolo è sempre più centrale, grazie a un compromesso tattico tutt'altro che scontato. E Sarri ora alza l'asticella

Passi avanti in classifica, nel gioco, nella fiducia e nella consapevolezza tanto da portare Sarri ad alzare l'asticella. Da un semplice anno di transizione ora parla apertamente di una stagione che può gettare le basi per costruire qualcosa di importante.  Differenza sottile ma sostanziale. La Lazio sposa la filosofia del pensiero positivo. Non può nascere tutto dalla vittoria con la Salernitana, ovvio, ma dal percorso fatto nelle ultime due settimane, quelle post ritiro dopo il tracollo di Verona. Quinto posto in classifica a -1 dalla Champions prima vittoria in campionato dopo un impegno europeo e soprattutto continuità anche nelle scelte dell'allenatore. Sarri ha trovato i suoi titolari. Nelle ultime 2 in A ha schierato lo stesso 11, nelle ultime 3 lo stesso centrocampo. Eccolo il vero passo avanti. Risolto il rebus che tormentava l'allenatore: far convivere Milinkovic e Luis Alberto anche nella sua idea di calcio. Ci è riuscito grazie all'esplosione di Cataldi, l'adattatore che ha reso possibile l'intesa. La convocazione in azzurro ne certifica la crescita. Determinante poi il lavoro di Sarri su Luis Alberto intenso e coinvolto anche in fase difensiva. I confronti più o meno accesi con lo spagnolo potevano anche portare alla rottura, hanno invece segnato un'evoluzione del centrocampista, che contro la Salarnitana è stato primo per palloni giocati, secondo per recuperi effettuati e quello che ha corso di più.  Giocatore totale attraverso un compromesso tattico tutt'altro che scontato che ha fatto felici tutti.  Anche questo è un deciso passo avanti.