Insigne: "Hanno sempre avuto aspettative alte su di me, spero di averle ripagate"

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Il capitano del Napoli ripercorre la sua esperienza sulle pagine di Rivista Undici: "Zeman è stato decisivo per la mia carriera, Benitez mi ha cambiato. Sarri? Il calcio con lui è gioia, resta l'amaro in bocca per non aver vinto lo scudetto"

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"Giocavo in strada, mettevamo dei mattoncini come porte, si sapeva quando si cominciava ma non quando si finiva". Ricordi di Lorenzo Insigne, che sulle pagine di Rivista Undici torna indietro alla sua infanzia, quando scendeva a giocare con gli amici: "Ci sono andato anch'io a scuola calcio, mi hanno insegnato molte cose che non ho imparato per la strada. Quello che un tempo era un gioco ora è diventato strategia". Il numero 24 azzurro commenta anche il rapporto con la città di Napoli: "La gente ha sempre avuto molte aspettative su di me e ho sempre cercato di ricambiare. Qualche volta ho avuto degli screzi con i tifosi e mi dispiace, credo che in molti non mi abbiano compreso del tutto. Un capitano è un garante per le persone che amano la squadra, io credo di aver sempre assicurato che il Napoli non venisse meno all'impegno in campo". 

Insigne: "Zeman è stato decisivo, con Sarri il calcio è gioia"

Successivamente Insigne parla degli allenatori che ha avuto in carriera: "Zeman è stato decisivo per la mia carriera, è il primo che ha creduto in me. Benitez mi ha completato: fino a quel momento avevo sempre pensato che il calcio fosse solo attaccare. Sarri? Il calcio con lui è gioia: mi sono divertito tanto in tre anni, ma ci è rimasta la delusione per non aver vinto lo scudetto. Con Ancelotti non è vero che non ci siamo presi, avevamo solo idee diverse su cose di campo. Anche a Gattuso devo tanto, è stato bravo a farmi tornare sui miei passi e rimotivarmi. In ultimo Spalletti: è una personalità forte, ci ha restituito la consapevolezza nella nostra forza". Insigne chiude con un pensiero sulla sua passione per il calcio: "Se dovessi acquistare un biglietto per una partita lo farei per una finale di Champions. Una squadra che mi piace è il City, il calcio di Guardiola è imperdibile dai tempi del Barcellona. La finale ideale? Sarebbe City contro Liverpool".

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