In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Milan-Napoli, Pioli: "Inter in fuga? Non credo. Theo Hernandez più no che sì"

Serie A

L'allenatore rossonero ha parlato alla vigilia della supersfida di San Siro con il Napoli: "Bisogna riprendere a pedalare forte, voglio superare quota 43, il numero dei punti del girone d'andata della scorsa stagione. Ma sarà fondamentale fare più punti nel girone di ritorno". Su Theo Hernandez: "Non è riuscito ad allenarsi col gruppo, a oggi più no che sì". Sul primato dell'Inter: "Presto per parlare di fuga, i campionati non si vincono a dicembre"

MILAN-NAPOLI LIVE

Condividi:

Dalla Fiorentina in poi le squadre affrontano il Milan con la difesa molto alta, lo ha notato anche lei?

Dobbiamo essere pronti a questo, ormai affrontiamo avversari che ci aspettano e noi dobbiamo essere intelligenti e lucidi per fare le scelte giuste.

C'è da sfatare sia per lei che per il Milan un tabù: contro il Napoli sono 7 anni senza vittoria a San Siro. E lei contro Spalletti non ha mai vinto tra Serie A e Coppa Italia...

Non sapevo di questi dati... Il Milan mi ha aiutato a superare tanti step, magari mi aiuterà anche domani

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Il Milan deve ritenersi soddisfatto delle propria posizione in classifica o ha perso troppi punti rispetto alla prima?

Stiamo facendo un buonissimo girone di andata ma mancano ancora 2 partite. Mi piacerebbe superare la quota 43 dell'anno scorso, bisogna riprendere a pedalare forte, dobbiamo, alzare il livello della nostra prestazione

Stiamo assistendo a una prima vera fuga da parte dell’Inter?

Non credo si possa parlare ancora di fuga, assolutamente non credo che i campionati si possano vincere a dicembre. L’anno scorso siamo stati in testa per buona parte del girone di ritorno e poi sappiamo come è andata a finire. Quello che è il nostro obiettivo è fare meglio dell’anno scorso e sarà fondamentale fare più punti nel girone di ritorno.

L’importanza di Tonali: i cambi di Udine nella ripresa hanno dimostrato che è imprescindibile?

Sono convinto che Tonali possa crescere ancora tanto nelle letture sia difensive che offensive. Ma non abbiamo nessun giocatore che possa determinare da solo il risultato sia in negativo che in positivo.

Preoccupato di un calo del Milan? Nella scorsa stagione capitò nella seconda parte, dopo gennaio…

Se l’anno scorso non avessimo avuto un calo avremmo vinto lo Scudetto. Sarebbe stata una cosa fantastica passare dal decimo posto allo scudetto nel giro di un anno, ma è normale nel nostro percorso di crescita aver avuto quel calo. Quest’anno mi aspetto di fare più punti dell’anno scorso nel girone di ritorno. Noi non facciamo la corsa su nessuno, dobbiamo farla su noi stessi. Le nostre prestazioni contro Liverpool e Udinese non sono state delle migliori e ne siamo consapevoli. Domani il livello del nostro avversario è alto e dobbiamo essere all'altezza.

La chiave tattica quale può essere, visto che il Napoli adotta un sistema di gioco speculare al vostro?

Napoli non del tutto speculare perché giocatori come Anguissa e Zielinski si invertono le posizioni. La qualità tecnica può essere la chiave tattica.

Sul tema infortuni, le cose si stanno pian piano risolvendo: avete capito quale fosse il problema?

Assolutamente sì perché lavoriamo per trovare delle soluzioni: il mese di novembre è stato un mese difficile per noi quindi abbiamo cercato di incrementare il lavoro di prevenzione e di recupero stimolando anche i giocatori ad essere più attenti nel lavoro quotidiano. Poi è vero che giocando così spesso è difficile ma siamo convinti che la situazione migliorerà.

Come ha reagito la squadra all’eliminazione dall’Europa e alla prestazione di Udine?

La reazione della squadra è stata quella che ha sempre avuto, buttarsi nel nostro lavoro con ancora più determinazione. Abbiamo rivisto le situazioni in cui siamo andati in difficoltà nelle ultime due gare e tutti – a parte Theo Hernandez che ha avuto dei problemi in settimana – hanno lavorato al meglio della condizione.

Theo Hernandez è a disposizione per domani? 

Theo ha avuto problemi, una sindrome influenzale, quindi ha sempre lavorato a parte: a oggi più no che sì, abbiamo tempo fino a domani per capire quale sarà la soluzione migliore.

Brahim Diaz viene da un periodo non brillante: sta soffrendo anche un po’ la pressione diversa rispetto agli anni passati?

Può essere che il Covid gli abbia tolto qualcosa. Quando sei abituato ad allenarti con una certa intensità tutti i giorni uno stop forzato del genere si fa sentire.

Gennaio mese impegnativo e il Milan perderà tre giocatori per la Coppa d’Africa: favorevole a uno slittamento? Il club farà partire i giocatori?

Io sono sempre favorevole per tutelare la situazione dei miei giocatori: non ho in mano le situazioni per esprimere un giudizio, il club prenderà la scelta migliore

Il passo falso del Napoli contro l’Empoli può essere un ostacolo per voi per domani sera?

È stato un passo falso solo dal punto di vista del risultato: sappiamo quanto sia importante questa sfida, è comunque uno scontro diretto tra due formazioni che stanno facendo molto bene quindi mi aspetto un Napoli determinato e attento

Viste le assenze di Rebic e Leao, chi può dare una mano subentrando dalla panchina?

Bella domanda… le difficoltà stanno nello scegliere i giocatori “migliori” per cominciare la partite e poi avere delle alternative valide per poi cambiare certe situazioni. In panchina abbiamo diverse soluzioni.

Ogni tanto dà uno sguardo alla Primavera?

Conosce bene i ragazzi, spesso si allenano con noi perché li usiamo come sparring partner con la speranza che possano arrivare in prima squadra.

Ci lasci con una bella ventata di ottimismo per i tifosi

Mi piace di più realismo positivo: non siamo fiduciosi perché speriamo che succeda qualcosa di particolare ma abbiamo le nostre certezze e le nostre qualità. Un gruppo così intelligente sa che deve fare meglio per mantenere le posizioni di vertice che sono diventate una costante. È realismo, non una speranza.

vedi anche

Pioli e il tabù Spalletti: mai battuto in carriera