La Lazio del poco ma buono, con un Immobile sempre in gol

protagonista
Matteo Petrucci

Matteo Petrucci

Il gioco dei biancocelesti non è ancora entusiasmante, ma i principi di Sarri iniziano a vedersi. A fare la differenza ci pensa poi un immobile in stato di grazia, sempre a segno nel 2022 e capace di andare in rete ogni 92 minuti in stagione

Sta diventando la Lazio del poco ma buono. Il gioco espresso non è certo da premio della critica, ma nelle ultime settimane all'orizzonte si inizia a scorgere quello che Sarri chiede in termini di palleggio, solidità e distanze in campo. Tutto sarebbe non molto efficace però, se poco non continuasse ad essere anche il tempo in cui Immobile trova la via del gol. Perché alla fine c'è sempre lui dietro alle fortune dei biancocelesti. Sempre a segno nelle prime quattro partite del 2022, ma la vera sentenza è nella frequenza. Viaggia a una media realizzativa di una rete ogni 92 minuti giocati. Da quando è a Roma meglio solo nella sua stagione d'oro, qulla dei 41 gol complessivi, ma la differenza è davvero minima. Sarri come Inzaghi: possono cambiare i sistemi di gioco o i principi tattici, ma la prima regola per il successo è giocare per Immobile, metterlo nelle migliori condizioni possibili. Creare spazi per servirlo in verticale. Il problema, pensando al decisivo bivio per l'Europa di sabato contro l'Atalanta, è che non ci saranno tanti di quei giocatori che hanno saputo innescarlo in questa stagione. Presente Milinkovic, quello che gli ha servito più assist, ma mancheranno lo squalificato Cataldi, l'infortunato Pedro e anche Zaccagni è in forte dubbio. Per Sarri sarà emergenza: oltre a loro out anche Acerbi e a rischio Radu e Basic, non infortunati ma al momento indisponibili.