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Atalanta, Percassi e Pagliuca: "Vogliamo una squadra vincente come i Boston Celtics"

L'INTERVISTA
©IPA/Fotogramma

Dopo la cessione del pacchetto di una parte delle quote dell'Atalanta a un gruppo di investitori statunitensi, il presidente dell'Atalanta Luca Percassi e Stephen Pagliuca si raccontano alla Gazzetta dello Sport: "Ho visto in Pagliuca la mia stessa passione e ambizione" spiega il numero 1 nerazzurro. "Ho sentito un feeling simile a quando nel 2003 comprammo i Celtics - rilancia Pagliuca - ad aprile sarò in Italia"

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"Ho visto in Pagliuca la mia stessa passione e ambizione, anche lui ha un passato nello sport praticato, anche lui con i Boston Celtics ha avuto l’esperienza di una gestione di successo". Antonio Percassi, presidente dell'Atalanta, racconta così nel corso di un'intervista doppia con La Gazzetta dello Sport la cessione del 55% delle quote de La Dea Srl, la sub-holding che detiene circa l’86% del capitale sociale dell’Atalanta, a un gruppo di investitori capitanati da Stephen Pagliuca, Managing Partner e Co-owner dei Boston Celtics. "Da anni ci stavamo interessando alla Serie A - replica Pagliuca - ho incontrato i Percassi attraverso Luca Bassi, un mio partner in Bain Capital, cinque o sei mesi fa: siamo venuti a Bergamo per Atalanta-Manchester United, abbiamo cenato con loro e capito subito di avere la stessa passione e visione dello sport".

"Bergamo legata all'Atalanta come Boston con i Celtics"

Luca Bassi, managing director di Bain Capital e suo consulente nella trattativa con i Percassi, racconta che "Steve manda molti sms durante le partite. L’unica che non vide fu quella con la Juve, era in contemporanea con i Celtics e io lo prendevo in giro perché erano sotto di 20 con gli Atlanta Hawks e l’Atalanta vinceva". Ma "ho visto live il 4-0 alla Sampdoria" sorride Pagliuca da Boston. "Boston è storicamente legata ai Celtics come Bergamo all’Atalanta - sottolinea - sappiamo quanto sia importante per tutta l’area geografica e che buona parte del successo dell’Atalanta sta nel grande supporto della sua gente. Per noi questo è un onore. Ho sentito un feeling simile a quando nel 2003 comprammo i Celtics, l'ho sentito appena sono entrato al Gewiss: è speciale quando entri in uno stadio e senti che hai tutta la città con te.  Noi sappiamo di essere i custodi della squadra, che appartiene ai tifosi quanto alla proprietà".

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Percassi non nega l'interesse che "da tempo c'è sull'Atalanta: siamo convinti che scegliere soci disposti a lasciarci la gestione sportiva del club, senza pretendere di rilevare l’intera quota come altri, sia stata la cosa più giusta e più seria". Il numero uno nerazzurro racconta l'annuncio dato alla squadra: "La sera prima dell’annuncio ufficiale abbiamo spiegato a Gasperini i dettagli dell’intesa: poche volte l’ho visto così emozionato. Poi il giorno dopo, nella sala dove lui fa le riunioni tecniche, abbiamo riunito la squadra:guardavo i giocatori negli occhi e li vedevo gioire, colpiti, entusiasti di capire quanto questo accordo potrà essere importante". Cambieranno gli obiettivi? "Ripetere che l’Atalanta deve pensare anzitutto a salvarsi non porta così male - sorride Percassi -  quindi lo ripeterò per tutta la vita".

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"La cosa che conta di più, anzi l’unica, è vincere il più possibile e fare dell’Atalanta una squadra ideale per giocatori e tifosi: essere al servizio dei tifosi significa mettere in campo una squadra vincente" rilancia Pagliuca. Con una promessa: "Verrò a Bergamo il più spesso possibile, la prima volta nelle prossime settimane, spero ad aprile. Sarò sempre a stretto contatto con la squadra manageriale: nei Celtics il nostro modello è sempre stato improntato sulla leadership e la stabilità del management. A Boston in vent’anni abbiamo avuto lo stesso presidente e general manager, Danny Ainge, e solo tre allenatori. Quando ad aprile, con l’ok della Federazione, sarà ratificata l’ufficialità dell’accordo di partnership, daremo dettagli sui nomi dei soci che mi accompagneranno in questa avventura".

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