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Atalanta-Napoli, Spalletti: "95 minuti di sportellate. Spero Mertens mi presenti il conto"

NAPOLI

Alla vigilia della trasferta di Bergamo contro i nerazzurri l'allenatore del Napoli ha presentato in conferenza stampa la gara che potrebbe rappresentare uno snodo cruciale nella corsa scudetto: "Serviranno sportellate per 95 minuti, chi abbassa lo sguardo perde. Riusciremo a sopperire alle assenze per continuare a scrivere il nostro cammino". In attacco, senza Osimhen, ci sarà Mertens: "Spero che mi prensenterà il conto per le volte in cui non l'ho fatto giocare"

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Vincere per continuare ad inseguire il sogno scudetto. Sulla strada del Napoli c'è l'Atalanta, che cerca punti fondamentali per tornare in corsa per un posto in Champions. Un vero e proprio big match quello della 31^ giornata di Serie A, che potrebbe rappresentare uno snodo cruciale per il futuro della squadra di Luciano Spalletti. Intervenuto in conferenza stampa, l'allenatore azzurro ha presentato così la partita.

Sarà una partita verità per lo scudetto?

"Sarà una partita di quelle che ti guardano negli occhi. Chi abbassa un po' lo sguardo durante i 95 minuti perde. Loro sono una squadra che sa mantenere il livello alto di forza e di ritmo, con qualità altissima. Sono costruiti bene, in queste partite probabilmente non basta una giocata, una finta o una controfinta per vincere. Serviranno 95 minuti di sportellate, si dovrà ribattere colpo su colpo".

 

Cosa pensa della Nazionale?

"Io penso che vada bene continuare con Mancini perché la strada è quella giusta. Mancini ha fatto vedere di aver portato molti giovani nel gruppo, che possono servire anche in futuro. Ha vinto un titolo importantissimo come l’Europeo. Si può sbagliare una partita, ma la qualità del gioco che ha portato in Nazionale è sotto gli occhi di tutti. Poi è chiaro che ci sono delle cose da migliorare come sempre, bisogna continuamente andare alla ricerca di qualcosa di nuovo. Siamo sicuramente indietro per quanto riguarda gli stadi e le strutture, per lavorare meglio servono le strutture e noi siamo molto indietro in questo senso. Poi c’è un problema culturale, la ricerca della vittoria assoluta sin da quando siamo nella scuola calcio ossessiona tutti. In tribuna contano solo i gol e le vittorie, il bel gioco e il permettere di sbagliare a questi ragazzi non diventa una cosa possibile. Invece bisogna lasciarli giocare per far emergere le qualità, senza bisogno di dover per forza vincere ogni torneo. La qualità di un settore giovanile non si misura dal numero dei tornei vinti, si misura dalla qualità dei giocatori che si fanno crescere".

Con Gasperini c'è grande stima, in questa partita può esserci pressione psicologica considerando la tappa importante?

"Basta vedere cosa ha fatto Gasperini in Europa, ma i complimenti vanno allargati a tutto il club. Hanno rinnovato lo stadio e offrono spettacolo. Noi abbiamo vinto tante gare pur non essendo al completo: se siamo ci siamo riusciti due, tre o quattro volte, possiamo farlo anche cinque o sei volte. Ma se non ci addossate nessuno stato di emergenza siamo molto felici. In alcuni momenti diventerà una partita da terra che trema sotto i piedi e quando giochi contro l'Atalanta è normale che sia così. Durante la stagione però abbiamo rimesso a posto le cose anche attraversando momenti difficili e ora sono fiducioso e contento osservando gli sguardi dei miei giocatori nello spogliatoio. Uso le parole di Koulibaly: 'Siamo tutti napoletani fino alla fine'. Così percepiamo meglio la voglia di andare a scrivere il nostro percorso".

 

L'assenza di Di Lorenzo è importante per gli equilibri della squadra perché non c'è nessuno con le sue caratteristiche: è così?

C'è, c'è. Zanoli ha le stesse caratteristiche, finora non ha giocato perché ha davanti Di Lorenzi che è l'innovazione del ruolo. Ma già dal secondo allenamento a Dimaro, immaginavo Zanoli titolare in una partita contro una squadra forte come l'Atalanta. Poi c'è anche Malcuit che ha recuperato e siamo nelle condizioni di ricoprire il ruolo, anche se pochi arrivano alla qualità di Di Lorenzo. Ma Malcuit e Zanoli sono ok per non farlo rimpiangere".

 

Quando torna Osimhen?

"Di Osimhen parlerà la società domani, è molto semplice".

 

Qualcuno è favorito lì davanti?

"No, sono tutte uguali. Le potenzialità sono quelle, sono tutte squadre forti, costruite bene e che sopperiscono alle difficoltà".

 

Sarà una partita decisiva come quella di Verona?

"Sulla lotta per lo scudetto e la corsa Champions si può fare copia e incolla da qui alla fine, se non vinci devi lottare per il quarto posto. Si è già detto e si dirà sempre".

 

È infastidito per la questione deferimenti?

"Per questo c'è la società. Io so che i nostri giocatori comunicati positivi al Covid sono superiori a tutte le altre squadre. Il resto verrà chiarito facilmente da altri".

 

Come sta Lozano?

"È arrivato stanotte, si è allenato ed è a disposizione".

 

Come ha trovato Insigne dopo l'eliminazione ai playoff mondiali?

"Io lo vedo sempre allo stesso modo. Dicono possa essere turbato, può darsi, ma nel modo di stare con la squadra non lo dà mai a vedere. Arriva sempre tra i primi, è gioioso e disponibile con tutti e in allenamento fa vedere cose che in partita non ha fatto vedere, questo un po' mi dispiace".

 

Come sta Mertens dopo la nascita del figlio Ciro?

"Noi diventiamo ciò che amiamo, Dries è napoletano perché ama la città e i tifosi. Ha voglia di fare bene e domani può dimostrare a Ciro Romeo di che pasta è fatto. Pochi stranieri nel calcio italiano si sono integrati come lui, anche questa è una qualità importante. Spero che mi presenti il conto di tutte le volte in cui avrebbe potuto giocare e io non l'ho scelto. Quando si fanno delle scelte si penalizza sempre qualcuno. Lui è uno che può cambiare le sorti di una partita, un professionista completo che anche quando non gioca incita la squadra e i compagni. È uno dei leader".

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