Calcio, il report Figc 2022: dall'impatto del Covid all'utilizzo dei giovani. L'ANALISI
L'ANALISI
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Il "Report Calcio 2022", giunto alla 12^ edizione e realizzato dalla Figc, affronta tutti i numeri del calcio italiano dall'impatto del Covid (perdite/ricavi pre e post) alla ripartenza sia economica che sportiva oltre al tema dei giovani e degli stadi. La presentazione del documento su Sky Sport 24 (canale 200) insieme al presidente federale Gabriele Gravina
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- La presentazione del documento con tutti i numeri del calcio italiano nella giornata di oggi, mercoledì 13 luglio, alle 11.00, alle 16.00 e alle 22.00 su Sky Sport 24 (canale 200). Presenti nello studio il presidente della Figc Gabriele Gravina insieme a Luca Marchetti, Matteo Marani e l'editorialista Alessandro F. Giudice.
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- Si fa riferimento al periodo prima del Covid, intervallo tra il 2007 e il 2019 che ha prodotto un "rosso" aggregato di 4,1 miliardi di euro (quasi 1 milione di euro al giorno). Significativo come il 79% dei bilanci analizzati abbia chiuso in perdita. Se il fatturato aggregato ha raggiunto quasi 3,9 miliardi di euro pre Covid, si è registrato uno squilibrio strutturale a causa del 90% dei ricavi destinati per coprire stipendi e acquisti
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- L’emergenza sanitaria ha contribuito ad aumentare ulteriormente lo squilibrio economico-finanziario del settore calcio: la perdita complessiva è in aumento da 412 milioni (2018/19) a oltre 1,3 miliardi di euro (2020/21). In particolare, nelle due stagioni segnate dall’impatto della pandemia (2019/20 e 2020/21), la perdita aggregata è stata pari a 2,2 miliardi di euro
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- L'intervallo analizzato è quello tra il 2007 e il 2019 dove si è raggiunto un indebitamento totale di quasi 4,7 miliardi di euro: si tratta del doppio rispetto ai 2,4 miliardi registrati nel 2007/08, a causa in particolare della crescita dei debiti finanziari. Fa riflettere anche come il costo dello stipendio "allargato" incida per il 66% del valore della produzione e del 92% dei ricavi al netto delle plusvalenze
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- A livello finanziario, l'indebitamento è salito dai 4,8 miliardi di euro del 2018-2019 ai quasi 5,4 miliardi del 2020-2021. Un dato influenzato dagli effetti negativi dettati dalla pandemia come il continuo incremento degli stipendi e degli ammortamenti (nonostante il periodo di emergenza sanitaria). Il costo del lavoro è stato di 2,2 miliardi di euro, mentre gli ammortamenti sono saliti del 24,5%
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- Ecco il confronto del valore della produzione tra il 2007/08 e il 2018/19, fatturato stabilito in 3,9 miliardi di euro (+1,5 miliardi rispetto a 12 anni prima). Da notare come i ricavi degli ingressi da stadio siano aumentati solo di 65 milioni pesando quindi il 9% del fatturato totale
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- Il fatturato pre-pandemia è stato trainato soprattutto dalle plusvalenze della cessione dei calciatori (+571 milioni di euro). In percentuale pesano il 23% sul totale
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- Inevitabilmente gli effetti della pandemia si sono riscontrati sui ricavi degli ingressi allo stadio, quasi azzerati nel 2020/21. Si è passati da 16,1 milioni di spettatori a 148mila presenze come numero complessivo. Gli spettatori potenziali "persi" ammontano a 23,1 milioni con un impatto negativo stimato di circa 513,3 milioni di euro
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- Rivalutazione dei beni d'impresa
- Sospensione degli ammortamenti 2020 e 2021 (esteso anche al 2022)
- Rinvio delle perdite d'esercizio 2020 (sino all'esercizio 2025)
- Rinvio delle perdite d'esercizio 2021 (sino all'esercizio 2026)
- Sospensione dei versamenti di ritenute Irpef e contributi Inps (il cui pagamento ad oggi sospeso sarà effettuato entro dicembre 2022)
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- Indice di liquidità ammissivo (dallo 0,6 fino allo 0,8 in 3 anni)
- Indicatori di indebitamento e costo del lavoro allargato calcolati con i ricavi al netto delle plusvalenze
- Introduzione della 'squad cost ratio' per poter fare mercato
- Introduzione dell'indicatore DSCR (Debit Service Coverage Ratio) sul controllo dei budget
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- Nel 2019 ammonta a quasi 1,4 miliardi di euro, circa il 70% del contributo fiscale generato dall'intero sport italiano e +71% rispetto al 2006. Complessivamente negli ultimi 14 anni la contribuzione ammonta a 15,5 miliardi di euro. Per ogni euro "investito" dal Governo italiano nel calcio, il Sistema Paese ha ottenuto un ritorno in termini fiscali e previdenziali pari a 18,3 euro
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- La crescita della contribuzione fiscale del calcio ha prodotto nuove risorse a beneficio dell’intero sistema sportivo italiano (+60 milioni di euro nel 2019 e +95 nel 2020). Da sottolineare come i 99 club di calcio professionistici incidano da soli nel 2019 per il 68,7% della contribuzione fiscale complessiva
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- Inevitabilmente il Covid ha portato a una contrazione di tesserati soprattutto nel settore giovanile e scolastico, quando si persero circa il 30% dei tesserati e soprattutto al Sud. Significativo anche il numero di partite disputate nel 2020/21 (43.490 rispetto alle oltre 500mila del biennio precedente), ma fortunatamente c'è stata un'inversione di tendenza: si è registrato un aumento di oltre 210mila calciatori nell'ultima stagione (2021/22) tornando agli stessi livelli pre-pandemia
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- 4 recenti finali agli Europei U19 e U17
- Un terzo e un quarto posto al Mondiale U20
- Il raggiungimento dei migliori ranking storici a livello internazionale
- L’Italia giovanile rappresenta una delle Nazionali europee che negli ultimi 10-15 anni ha ottenuto il maggior numero di qualificazioni alle fasi finali dei Campionati Europei nelle varie categorie (U21, U19 e U17)
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- Prendendo come riferimento il totale dei minuti giocati a livello di club nella "storia sportiva" dei convocati prima degli Europei U21, emerge come gli italiani abbiano giocato appena 18.874 minuti in prima divisione, dato dimezzato rispetto all'Europeo del 2019 (era pari a 34.487) e circa la metà rispetto a quello del Portogallo (che ha sconfitto proprio gli Azzurrini ai quarti di finale). Largamente inferiore invece rispetto ai 39.751 minuti della Spagna e ai 95.457 della Francia
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- Lo scenario si ribalta con il minutaggio nei campionati di seconda divisione: si passa dai 61.320 minuti dell'Italia agli appena 7.294 della Francia. Che cosa sta a significare? I nostri ragazzi hanno talento, ma non possono avere l'esperienza dei loro pari età all'estero in alcune competizioni
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- Ma dove sono finiti i tesserati (15-21 anni) dei club di Serie A di dieci anni fa? Solo 101 su 2.387 (il 4,2%) giocano ancora nella massima serie italiana. E gli altri? 98 (4,1%) sono in Serie B, 146 (6,1%) sono in C, 1.059 (44,4%) nei dilettanti. Alcuni sono finiti all'estero (245 ovvero il 10,3%) e addirittura 738 (30,9%) sono svincolati
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- Percorso di selezione e formazione per i calciatori di interesse nazionale: ampliare la base dei convocabili in Nazionale
- Percorso per modifica decreto crescita
- Introduzione apprendistato in Serie C
- Riorganizzazione del settore giovanile a livello nazionale con organismo tecnico
- Nuovo sistema di rating dei settori giovanili
- Sistema di Accademie federali sul territorio
- Innalzamento standard qualitativi per ingressi calciatori extracomunitari
- Potenziamento rete scouting federale
- Nuovo progetto scuole con il Ministero dell'Istruzione
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- Negli ultimi 15 anni (2007-2021) in Europa sono stati realizzati un totale di 187 nuovi impianti, con un investimento pari a 21,7 miliardi di euro soprattutto in Polonia e Turchia (29 stadi), Germania (17) e Russia (16). E in Italia? Sono 5 i nuovi stadi (Juventus, Udinese, Frosinone, Albinoleffe e Sudtirol) che incidono solamente con l'1% degli investimenti totali prodotti in Europa. Si tratta di un potenziale economico inespresso significativo
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- 12 novembre 2022: invio del dossier preliminare
- 12 aprile 2023: invio del dossier finale
- Settembre 2023: ufficializzazione della Nazione ospitante