Lazio, Lotito: "Flaminio? Vogliamo uno stadio di proprietà"

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Il presidente biancoceleste a Leggo: "Per il Flaminio ci siamo mossi ufficialmente, vogliamo uno stadio di proprietà ma non è facile come andare a bere un caffè al bar". Sul progetto Lazio: "Con Sarri ci siamo capiti subito, con lui ho scelto un'idea di fare calcio. Il nostro mercato estivo è stato dispendioso e senza figurine, non abbiamo venduto i big"

La Lazio potrebbe avere uno stadio tutto suo, probabilmente il Flaminio recuperato dall'abbandono. "Ci siamo mossi ufficialmente, come sapete. Fare uno stadio di proprietà non è come andare a prendere un caffè al bar", parla così il presidente del club biancoceleste Claudio Lotito, intervistato da "Leggo". "Ci sono procedure, condizioni mutevoli, variabili a non finire che possono incidere sul risultato finale. Per questo parlerò a tempo debito e non ha senso fare annunci di qualsiasi tipo su questo tema. Di certo la Lazio vuole un suo stadio di proprietà", ammette Lotito.

"Con Sarri ci siamo capiti subito, vive di calcio"

Lotito affronta anche il capitolo allenatore. "Con Maurizio Sarri ci siamo capiti subito. Non lo conoscevo, però mi ha fatto immediatamente una grande impressione: come ho già detto Sarri è una persona che vive per il calcio. Per questo gli ho affidato un progetto ad ampio raggio, che mi sembra stia mostrando tutte le sue potenzialità anche in queste prime giornate di campionato che fanno ben preludere a questa seconda stagione".  Il presidente della Lazio aggiunte: "Dopo l'uscita di scena di Simone Inzaghi, per certi versi improvvisa e inattesa, abbiamo scelto un allenatore in linea con le ambizioni di questo club. Non, dunque, un mister di transizione, ma uno in grado di far partire subito un progetto nuovo, che puntasse sui giovani e al miglioramento della rosa. Ho valutato tanti tecnici validi, più o meno blasonati. Ho scelto di non accontentarmi. Non ho preso un nome: ho scelto un'idea di fare calcio".

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"Mercato dispendioso e senza figurine, non abbiamo venduto i big"

"Quello estivo stato uno dei mercati più dispendiosi sotto il profilo economico, ma si è fatto un investimento per gettare le basi del rinnovamento necessario che attendeva il nostro parco giocatori", le parole del numero uno biancoceleste. "Avevamo figure e ruoli da coprire nell'immediato, ma anche bisogno di dare alla rosa più ricambi di quanti ce ne fossero lo scorso anno. Senza fare collezioni di figurine, ma comprando chi fosse veramente utile. E, cosa che molti brillanti commentatori trascurano, non abbiamo venduto le nostre pedine migliori, a partire da Sergej Milinkovic-Savic. Altre grandi squadre hanno sacrificato tasselli importanti, noi no", conclude Lotito.