Milan, perché è giusto aspettare De Ketelaere: lo dice la storia di questa squadra

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Peppe Di Stefano

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Negli ultimi anni il Milan si è distinto per gli investimenti sul mercato riservati ai giovani, a cui società e allenatore hanno dato tempo per ambientarsi e dimostrare le proprie qualità: una gestione intelligente già vista con Tonali, Leao e tanti altri pilastri della squadra attuale. La prossima sfida in questo senso è Charles De Ketelaere, ancora timido e poco incisivo: il belga è nel posto giusto per maturare

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Il Milan è tornato ad essere Milan. Grazie ad un percorso virtuoso. In campo e fuori. I conti sono quasi in ordine. C’è sempre una minore perdita nei bilanci stagionali. E al contempo aumentano i ricavi. Merito di Elliott prima e Red Bird adesso, che con una politica praticamente identica hanno rimesso i conti in ordine, portando stabilità all’interno del club. E un modo chiaro di lavorare. Identità e scelte condivise. Che si riflettono anche sulla parte sportiva. Maldini e Massara, insieme con Pioli, sono stati gli artefici del rilancio. Sposando le scelte e la politica del club: più ricavi, meno debiti, e valore della rosa sempre maggiore.

Una gestione intelligente dei giovani: De Ketelaere prossima sfida

Il segreto è stato quello di puntare su giovani di prospettiva. Tonali, Leao, Kalulu, Maignan, Tomori, Bennacer, Theo Hernandez. Il valore di mercato attuale dei singoli è triplicato. E nonostante la perdita di qualche pedina fondamentale, il Milan è tornato a vincere. E i giovani, spesso al primo anno impauriti o discontinui, negli anni sono diventati punti di riferimento. È bastata una gestione intelligente e un tempo di attesa fisiologico per ragazzini spesso appena 20enni. La prossima sfida è belga. È De Ketelaere. Ancora timido. Ancora poco incisivo. Ma nel posto giusto per crescere e diventare anche lui una certezza di questo Milan. 

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