L'ex difensore Tarantino: "Ho dato un calcio alla mano dell'aggressore, non sono un eroe"

LA TESTIMONIANZA

L'ex difensore di Napoli, Inter e Bologna ha raccontato a Sky Sport i momenti drammatici vissuti giovedì sera all'interno del centro commerciale di Assago, dove si trovava a fare la spesa insieme a moglie e figlia: "Ho dato un calcio alla mano dell’aggressore facendo volare il coltello lontano e poi l'ho immobilizzato. Ero nel posto sbagliato al momento sbagliato ma ho deciso di fare la cosa giusta"

Non vuole essere chiamato “eroe” ma senza l’intervento dell’ex calciatore Massimo Tarantino, il bilancio dell’aggressione di giovedì sera al centro commerciale di Assago sarebbe stato ancora più pesante. Il difensore che in carriera ha giocato oltre 200 partite in Serie A con le maglie di Napoli, Inter, Bologna e Como, è intervenuto in diretta su Sky Sport 24 e ha raccontato i drammatici momenti vissuti all’interno del supermercato Carrefour: “È stato tutto molto veloce -ha raccontato Tarantino- Ero in cassa con mia moglie e mia figlia quando abbiamo sentito delle urla molto forti. Improvvisamente ci siamo visti sbucare un ragazzo ferito che chiedeva aiuto. C’è stato il panico, non si capiva perché tutto quel sangue. Poi è spuntata un’altra persona con un coltello in mano che veniva nella nostra direzione. Ho avuto l’istinto di allontanare mia moglie e mia figlia. Tra me e l’aggressore c’era un altro dipendente che è stato accoltellato, loro due sono caduti per terra e a quel punto non sono scappato ma ho dato un calcio alla mano dell’aggressore facendo volare il coltello. L’ho lanciato lontano e ho immobilizzato la persona che poi non ha più reagito ed è rimasto per terra”. Un racconto drammatico, quello di Tarantino, che ricordando quei momenti ha parlato di “istanti di pura irrazionalità”. Un’aggressione costata la vita a Luis Fernando Ruggieri, dipendente del supermercato dove sono rimaste ferite anche altre quattro persone tra cui il difensore del Monza Pablo Marì. “In quei momenti non riesci a calcolare cosa fare -ha proseguito Tarantino- Il primo istinto è stato di protezione, avevo mia moglie e mia figlia e non le avrei certo lasciate. Poi ho avuto l’istinto di non andare via quando ho capito che l’aggressore era in difficoltà perché era caduto. Diciamo che ero al posto sbagliato nel momento sbagliato e forse ho deciso di fare la cosa giusta”.

Chi è Massimo Tarantino

Massimo Tarantino ha 51 anni ed è attualmente dirigente alla Spal, in Serie B. Nato a Palermo, in carriera è stato un calciatore (terzino sinistro) ed ha vestito fra le altre le maglie di NapoliInter Bologna. Figlio d’arte (suo papà ha giocato negli anni ’60 con Roma e Venezia), da piccolo tifava Inter ed aveva come idoli Rummenigge, Altobelli e Beccalossi. A Napoli è stato compagno per qualche mese di Maradona (“ricordo quella volta che partì dalla panchina contro la Fiorentina, seduto accanto a me… Allora ero un ragazzo e lo guardavo con soggezione. Una volta dovevo chieder una cosa a lui e… ho mandato avanti Francini”). Nel 1996 corona il sogno di trasferirsi proprio all’Inter, la sua squadra del cuore. Hodgson aveva appena fatto cedere Roberto Carlos e lui si sarebbe dovuto giocare la maglia con Alessandro Pistone. Ma si rompe quasi subito un ginocchio e il sogno si trasforma in incubo: “Ho avuto la fortuna di toccare il cielo con un dito approdando all’Inter – ha raccontato qualche anno fa in un’intervista al Guerin Sportivo -. Purtroppo quel sogno ha avuto un rovescio della medaglia: non ho potuto vivere quell’esperienza da calciatore come avrei voluto a causa di un infortunio che mi ha tenuto lontano dai campi da gioco. Nel mercato invernale di novembre andai in prestito al Bologna per cercare di rimettermi in pista. Feci talmente bene, che i rossoblù decisero di tenermi. Del nerazzurro mi resta addosso quella bellissima sensazione…”. Chiuso la carriera di calciatore nell’estate 2006 al Pavia, ha fatto l’esame da direttore sportivo e ha lavorato prima per il Bologna e poi per la Roma (al fianco di Bruno Conti nella gestione del settore giovanile), prima di abbracciare il progetto Spal nell’estate 2021.