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Roma, Mourinho dice no al Brasile e riparte da Abraham

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Angelo Mangiante

Dopo la tentazione Portogallo Josè Mourinho ha respinto anche le lusinghe della Nazionale brasiliana per il dopo Tite nonostante le pressanti richieste da parte di Ronaldo il Fenomeno. Massima concentrazione sulla Roma che contro al Milan ha confermato molte delle sue difficoltà stagionali ma anche la grande capacità di sfruttare le palle inattive e la voglia di non mollare mai

Il BRASILE VUOLE MOU: LO SPECIAL ONE DICE NO

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Non ci sono aperture di Josè Mourinho alla richiesta del Brasile. Dopo aver declinato l'offerta del Portogallo, lo Special One ha detto no anche alla Selecao, malgrado il pressing dello stesso Ronaldo il Fenomeno. La notizia era stata rilanciata da Carlos Alberto, ex centrocampista brasiliano classe 1984 che Mourinho aveva allenato al Porto, parlando al podcast Mundo GV: "Non dovrei dirlo ma vi do un'informazione: forse Mourinho sarà il prossimo allenatore del Brasile. Non posso dire da dove viene questa notizia ma lui mi ha chiesto di fargli da assistente". Lusingato dalle proposte, ma ancora troppo legato all'adrenalina quotidiana del lavoro in un club. Per  serate come quella a San Siro. Una rimonta che sembrava impossibile. L'impronta forte del carattere e del coraggio mourinhiano trasferito a una squadra micidiale sui calci piazzati. Un marchio di fabbrica che ha prodotto il 47,6% dei gol su palle inattive, più di tutti, precedendo in questa speciale classifica la Juventus con il 38,5% e a seguire Napoli e Atalanta. 

Era dalla stagione '92-93 che la Roma non chiudeva imbattuta nelle tre trasferte contro Milan, Inter e Juventus. Anche se sicuramente andrà accelerato l'approccio iniziale. Un primo tempo a passo ridotto per la Roma, con zero tiri nello specchio e appena il 30% di possesso palla. Ma poi è venuto fuori lil temperamento che vuole Mourinho. Con l'atteggiamento ritrovato in Tammy Abraham, decisivo a salvare il risultato al 93esimo contro il Bologna e decisivo a salire a 5 reti al Meazza in una stagione in cui la squadra rimane in corsa su tre fronti: per un posto in Champions, per la Coppa Italia, giovedì affronterà il Genoa, e per l'Europa League. Ecco perchè per Mourinho le panchine da Ct possono attendere. Il lavoro e gli obiettivi da centrare qui non mancano. E lui ha scelto di dedicarsi al 100% solo alla Roma. 

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