Inter-Milan, Pioli: "Il derby è un'opportunità. Non siamo finiti"

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Alla vigilia di un derby con cui spera di rilanciarsi chiudendo la sua parentesi più negativa al Milan, Pioli parla in conferenza stampa: "Per noi è un'opportunità. Non esistono scorciatoie per la fatica, e in questo momento dobbiamo fare fatica. Cambio di modulo per un Milan più prudente? Non ve lo dico". Sul taglio di Ibra dalla lista Champions: "Non abbiamo ancora garanzie sul suo rientro"

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Reduce da tre pesantissime sconfitte (il 3-0 nel derby di Supercoppa, il 4-0 dalla Lazio e il 5-2 casalingo col Sassuolo), Stefano Pioli sta vivendo il suo peggior momento da quando è sulla panchina rossonera. E allora forse un nuovo derby, che potrebbe riportare entusiasmo nell'ambiente in caso di vittoria, è la partita giusta per provare a ripartire, come fa intendere lui stesso nella conferenza stampa della vigilia, dopo un'intera settimana di lavoro a Milanello (non accadeva da tantissimo), in cui l'allenatore rossonero ha testato anche delle novità: "Abbiamo preparato un piano partita visto come sono andate le ultime. Ci siamo buttati nel nostro lavoro con grande determinazione e attenzione. Abbiamo lavorato tutta la settimana pensando che il derby è una grande opportunità e dobbiamo fare di tutto per coglierla".

"Io come Ulisse? Non ci sono scorciatoie"

"In questa settimana ho lavorato incitandoli e spronandoli, ci siamo allenati ogni giorno con 55' di gioco effettivo per essere pronti a giocare al massimo per 95' di partita. Come dico sempre, si gioca la domenica per come ci si allena: a noi ultimamente non è riuscito, ma questa è stata un'ottima settimana".


"Cosa non dobbiamo ripetere della partita di Supercoppa? Facile analizzare quella partita, perché in gare così importanti e sentite gli episodi decidono le gare e noi abbiamo subito tutti i gol su palle inattive. Una situazione in cui dobbiamo fare sicuramente meglio. Che l'Inter arrivi meglio è vero, che abbia fatto meglio nelle coppe l'anno scorso anche, in campionato l'anno scorso abbiamo fatto meglio noi e abbiamo ancora tempo per dimostrare di essere ancora meglio. Accettabile un pareggio? Per mentalità non puoi iniziare una partita pensando di pareggiarla, perché ti avvicini di più al risultato negativo".

Poi, stimolato su un paragone con Ulisse tra Scilla e Cariddi, risponde: "Un mio professore a scuola diceva sempre che non esistono scorciatoie per la fatica, e in questo momento dobbiamo fare fatica".

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"Cambio modulo? Non ve lo dico"

"Non è finito lo spirito", prosegue Pioli. "Ma dobbiamo dimostrarlo. Credo si sia inceppato qualcosa e dobbiamo ripartire: cambiando qualcosa, ed è ciò che ho in mente di fare. Centrocampo a 3 e Milan più prudente? Non lo so. Cioè, lo so ma non ve lo dico oggi".


Sulle critiche che gli sono piovute addosso nelle ultime 3 partite, invece, dice: "Non sono state eccessive, sono il primo a mettermi in discussione, solo le persone mediocri non ammettono certi errori. Per gli atteggiamenti visti in questa settimana sono ancora più convinto di allenare un gruppo speciale e non normale: c'è una grande unione di intenti, che non è mai mancata. Sono mancati solo i risultati. Quello che ci è successo negli ultimi anni non sono casualità. Obiettivo Champions? E' un obiettivo importante e non va dato per scontato solo perché ci siamo arrivati negli ultimi due anni. E' il Napoli che sta facendo un cammino impressionante, lo si vede anche facendo il confronto con gli altri campionati".


"Se ho motivato la squadra riguardando una partita di cui sono orgoglioso? Non ce n'era bisogno, non parliamo di 6 anni fa, ma di un mese fa: sappiamo chi siamo e cosa possiamo fare".

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Sul rientro di Ibrahimovic

Ibrahimovic si è rivisto, ma non è nella lista Champions. E Pioli spiega così la sua scelta: "La sua importanza è sempre stata tangibile, ma ieri ha fatto solo 10' con noi e purtroppo le due partite col Tottenham arrivano troppo presto per lui e non abbiamo ancora garanzie sui tempi del suo rientro. Poche persone farebbero ciò che sta facendo lui per cercare di rientrare. Sono certo abbia anche parlato coi compagni: non una vera riunione ma lui sa sempre come andare sulle situazioni giuste".


"Frizioni interne nello spogliatoio? Sarebbe ancora più facile se il problema fosse che ho litigato con un giocatore che non lavora al suo livello. Non è così, perché lavorano tutti con grande impegno".

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