Juve, dopo la sentenza cosa succederà con la penalizzazione? Gli scenari

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Silvia Vallini

A fine maggio, per la terza volta, la Corte d'Appello Federale giudicherà la Juventus sul caso plusvalenze. Dopo la sentenza del Collegio di Garanzia quasi impossibile ipotizzare la cancellazione della penalizzazione. Intanto il ministro dello sport tuona: "Questa precarietà non aiuta, la giustizia sportiva è da riformare"

Un maggio di sentenze e di risposte. Un mese per fare chiarezza. Intanto il Collegio di Garanzia dello sport ha confermato che un illecito è stato commesso, ribadendo le sanzioni ai danni dei massimi dirigenti della Juventus, a parte Arrivabene che all’epoca dei fatti era consigliere e, pur avendo una posizione simile a quella di Nedved rimandato alla Corte Federale, ha avuto un trattamento diverso.

Penalizzazione sospesa ma non cancellata

L’articolo 4 – quello della famosa slealtà sportiva - del resto rimane in vita, nonostante la Juventus avesse chiesto di mantenere unicamente il 31, che avrebbe comportato un’ammenda. Per queste ragioni, pur in attesa delle fondamentali motivazioni del Consiglio, che arriveranno tra un paio di settimane, è praticamente impossibile ipotizzare una cancellazione della penalizzazione in punti. Punti che potrebbero essere confermati, ma con una più dettagliata spiegazione da parte della Corte, oppure che potrebbero diminuire, assai difficilmente aumentare

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Il principio dell'afflittività

Ma bisogna considerare poi l’aspetto dell’afflittività: da codice infatti la sanzione, pur stabilita in base alla reale gravità dell’illecito, deve essere efficace in termini di classifica altrimenti ricadrà sul successivo campionato: non potrà ad esempio mantenere la Juve in zona Champions qualora lo fosse. 

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Corte d'Appello Federale e secondo filone

La Corte d'Appello Federale si riunirà di nuovo attorno al 21 maggio, alla presenza della procura federale, della difesa e della corte in diversa composizione. In discussione naturalmente solo le eccezioni del Collegio di Garanzia. L’intenzione è chiudere il discorso su questo filone entro fine campionato, così la Uefa avrebbe a sua volta modo di esprimersi. Il secondo filone (su manovra stipendi, partnership e compensi fittizi agli agenti) potrebbe invece ricadere sul prossimo campionato. Il 27 aprile scade per la Juventus il termine per difendersi o patteggiare. Entro il 7 maggio il procuratore Chiné archivierà o deferirà e di lì a 30 giorni ci sarà un nuovo eventuale processo. A quel punto maggio sarà finito e anche il campionato. Con una classifica (e una credibilità) che rischia di essere inevitabilmente minata da tutta questa precarietà.

Abodi: "Precarietà non aiuta, giustizia sportiva da riformare"

"Farò la mia parte, di concerto eventualmente con i miei colleghi di governo e ascoltate le parti, affinché ci sia una riforma della giustizia sportiva". Così il ministro per lo sport, Andrea Abodi, interviene nel dibattito sulla decisione del Collegio di Garanzia del Coni sulla penalizzazione Juve per il caso plusvalenze. "Non entrerò mai nel merito della sentenza, ma questa precarietà non aiuta: dove c'è competizione, la certezza della pena va composta con gli interessi generali. Qualcosa bisogna modificare perché le decisioni siano comprensibili e la tempistica rispettosa della reputazione della competizione" 

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