Spalletti, il Napoli e la crisi del secondo anno

Serie A
Massimo Ugolini

Massimo Ugolini

Come già successo per Gattuso, Ancelotti, Sarri e prima ancora Benitez, anche con Spalletti i problemi sono venuti a galla nel secondo anno di gestione azzurra. Le parole dell'allenatore di Certaldo sono inequivocabili e il presidente ha già iniziato il casting per il suo sostituto

Due non è meglio di uno. Almeno al Napoli. Anche Spalletti come gli allenatori che lo hanno preceduto ha vissuto la crisi del secondo anno, il momento in cui alla stregua di Gattuso, Ancelotti, Sarri e prima ancora Benitez, i problemi sono venuti a galla. Difficoltà evidentemente nel rapporto con la proprietà, dovute, presumibilmente, a punti di vista diametralmente opposti nella gestione e programmazione del lavoro. È stato così per tutti, anche per Sarri al termine del secondo anno. Il prolungamento del contratto però non mise a posto le cose, la sua avventura in azzurro infatti terminò la stagione successiva. 

Il casting per il post Spalletti: da Italiano a Motta

È stato così anche per Spalletti, al passo di addio nonostante lo scudetto vinto, l’affetto e il senso di riconoscenza che quotidianamente la città gli trasmette. Nonostante la possibilità di aprire un ciclo. Le parole dell’allenatore inequivocabili, fino a prova contraria. Una situazione senza vincitori, da portare a termine senza danni collaterali. La presenza di una clausola di non concorrenza che non impedirebbe a Spalletti di dimettersi ma allo stesso tempo lo priverebbe della possibilità di allenare un’altra squadra, uno dei punti caldi della vicenda. Il presidente, dal canto suo, ha cominciato il casting sul sostituto: Italiano e Motta al momento due nomi che potrebbero fare al caso del club, ma siamo solo all’inizio di una estate che, considerando anche la posizione del direttore sportivo Giuntoli, pronto pure lui ai saluti, sarà inevitabilmente molto calda.

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