Torino, Cairo: "Non ho mai voluto vendere Buongiorno. Juric grande allenatore"

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Il presidente granata ha presentato in Senato il 'Torino Club Parlamento'. Un'occasione per parlare del mercato da poco concluso: "Sto lavorando per migliorare, ho tenuto tutti. Dedico alla squadra il 20% del mio tempo". Su Juric: "E' un grande allenatore. Lo supporto, e qualche volta lo sopporto"

 

"Sto lavorando per migliorare, ho tenuto tutti, non ho mai voluto vendere Buongiorno, rinunciando a 25 milioni. Poi ho comprato Zapata, Tameze, Bellanova. Dedico al Torino almeno il 20% del mio tempo". Lo ha detto Urbano Cairo, presidente del Torino durante la presentazione del Torino Club Parlamento presso la Sala Nassiriya del Senato. "I tifosi mi contestano ma il 75% di loro è con me", ha poi aggiunto riferendosi alle contestazioni della passata stagione. "Juric? E' particolare, ma un grande mister. Lo supporto e qualche volta lo sopporto", ha  aggiunto con il sorriso. Parlando poi dell'iniziativa: "E' bellissima. Inoltre 18 anni da presidente non sono pochi. Il 2 settembre 2005 il Toro era fallito, mentre negli ultimi 12 anni abbiamo fatto buone cose, non possiamo paragonarci chiaramente al grande Torino, ma cerchiamo di fare il meglio e quest'anno spero che ci possiamo migliorare visto che veniamo da una squadra che si conosce già."

"Inter qualità superiore, Toro farà bene"

Il presidente del Torino ha fatto anche il punto sulle altre squadre di Serie A, dopo queste prime cinque giornate di campionato: "Credo che vedremo un bel campionato. L'Inter ha una qualità superiore, poi c'è il Milan che se la gioca. E' un campionato con tante squadre in corsa, anche Lazio e Juve. Poi credo che anche il Torino possa far bene". "Osimhen ha fatto alcuni grandi campionati, Rudi Garcia qui a Roma è stato un allenatore di grande successo e di grande qualità. Ricordo che ne vinse dieci di fila nel suo primo campionato e si fermò proprio contro di noi, contro il Torino, quando pareggiammo uno a uno. credo che, come sempre, quando ci sono dei cambi, quando c'è una squadra che vince ma poi va via l'allenatore e ne arriva un altro chiunque vuole mettere la sua impronta. Staranno trovando i giusti equilibri".