Inter, la forza dei numeri e l'incognita dei cali di tensione

l'analisi
Matteo Barzaghi

Matteo Barzaghi

Nella prima parte di stagione la squadra di Inzaghi ha dimostrato - e la conferma arriva dai numeri - di essere vincente e brillante. Ma nonostante questo i cali di tensione hanno tolto ai nerazzurri 5 punti in campionato contro Sassuolo e Bologna. E il -2 dal Milan, sconfitto 5-1 nel derby, è la dimostrazione che devono essere fatti ancora dei passi in avanti per competere ad alti livelli in Italia e in Europa

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La segnalazione è stata fatta. Il problema dell’Inter, passata e presente, sono i cali di tensione. Sassuolo e Bologna, 5 punti persi. Due vittorie sfumate nonostante il vantaggio iniziale. Il sistema di Inzaghi peró funziona e i dati lo dimostrano. L’Inter seconda in classifica è prima in tante statistiche: gol fatti, subiti, palle perse e cross fatti. Si deve migliorare invece alla voce dribbling dove l’Inter è 18esima e chissà che proprio questa sosta non possa aiutare. Ad Appiano sono rimasti Mkhtaryan, Cuadrado, Sensi e Klaassen. Gente che fa della qualità, del dribbling e della precisione negli assist la propria caratteristica. Mkhitaryan è l’esempio. Dopo la scorsa pausa per le nazionali trascorsa alla Pinetina si presentó tirato a lucido per il 5-1 nel derby. L’armeno è l’equilibratore del centrocampo, alterna qualità e quantità e aggiunge quegli inserimenti così devastanti per gli avversari. Così aspettando il rientro dei nazionali, lui è la certezza per il reparto che affronterà Torino, Salisburgo, Atalanta e Roma. Inzaghi difficilmente si priva di Miki, della sua tecnica e della sua esperienza. Sempre posato ed equilibrato, regala stabilità ai più frenetici Barella, Calhanoglu e Frattesi. È il fratello maggiore a cui nessuno all’Inter vuole mai rinunciare.