Milan, Cardinale: "Farò come Berlusconi. Il ritorno di Ibrahimovic? Dipende da lui"

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Il fondatore di RedBird e proprietario del Milan ha parlato ai microfoni di Class CNBC: "Tornare col bilancio in utile è stato un risultato di squadra, ma chi ci ha preceduto ha fatto un grande lavoro. I ricavi passano soprattutto dalla Champions, per cui il nostro obiettivo è vincere lo scudetto. Anche il nuovo stadio ci sarà utile, voglio che diventi la prossima Scala del calcio europeo. Il ritorno di Ibra? Dipende da lui"

Obiettivi presenti e futuri. Gerry Cardinale traccia un bilancio della sua esperienza da proprietario del Milan e rilancia le ambizioni del club: "Fin qui è andato tutto bene - ha detto in un'intervista a Class CNBC -. La squadra è nostra da oltre un anno e ho trascorso questo periodo senza fare molto: ho osservato e volevo assicurarmi che, come americano, non venissi in Italia - in un certo senso alla maniera americana - con le pistole spianate. Ci siamo presi il nostro tempo. Credo che la squadra che ci ha preceduto abbia fatto un ottimo lavoro nella gestione e nel portare il Milan al punto in cui si trova, cosa che mi ha permesso di arrivare e fare quello che stiamo facendo ora. Abbiamo fatto molti cambiamenti e so che a volte spaventano, ma siamo qui per il lungo termine e per fare del bene dentro e fuori dal campo. Portare il modello di business americano in Italia si può, ma dovrà essere italianizzato. La squadra è una partnership con i tifosi, è un po' diverso dall'America. Ma le cose fondamentali, come le prestazioni in campo e i fattori che le determinano e le prestazioni fuori dal campo e i fattori che le determinano, sono un fenomeno globale. E le nostre migliori pratiche dall'America le porteremo qui. Se si guarda al continente europeo, ci sono solo due proprietari istituzionali stranieri che ci hanno investito: RedBird e il Qatar a Parigi. In Inghilterra la proprietà istituzionale e sovrana è di gran lunga maggiore e gli americani potrebbero essere esclusi dal mercato, mentre c'è un'opportunità di investire nella Serie A. Tra di loro ci sono molti miei amici e si rendono conto che l'Italia merita di tornare ai vertici del calcio europeo. Il Milan ha il secondo maggior numero di Champions League nella storia dopo il Real Madrid, dobbiamo tornare ai tempi in cui Berlusconi era proprietario e abbiamo intenzione di farlo ora. Il mondo è cambiato, non si può necessariamente fare alla vecchia maniera. Il mio compito è quello di trovare un nuovo modo di procedere e di assicurarmi che rimanga tale".

"Bilancio in utile? Tutto passa dalla Champions"

Il fondatore di RedBird ha parlato anche del bilancio del club rossonero, tornato in utile e ai massimi storici per quanto riguarda i ricavi: "Non posso prendermi il merito di questo, è un lavoro di squadra - ha spiegato -. Il gruppo Elliott che ci ha preceduto ha fatto un lavoro straordinario. Ovviamente, nel calcio europeo, arrivare il più avanti possibile in Champions League cambia le carte in tavola e noi dobbiamo continuare a farlo, quindi il nostro sguardo è rivolto alla vittoria dello scudetto. Abbiamo anche fatto un ottimo lavoro fuori dal campo per promuovere i nostri ricavi commerciali".

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"San Donato sarà la prossima Scala del calcio europeo"

"Lo stadio è un altro strumento importante - ha aggiunto Cardinale -. È una cosa importante per il Milan e soprattutto per i tifosi, voglio dare loro la prossima Scala del calcio europeo. Credo che se lo faremo con successo, avrà un grande impatto anche sull'Italia. E San Donato sarà il luogo in cui lo faremo: sarà un progetto quinquennale".

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"Ibra utile sia come consigliere che come leader. Dipende da lui"

Cardinale ha, infine, parlato del possibile ritorno di Ibrahimovic al Milan: "Zlatan parla da sé, è una leggenda - ha concluso -. Lo sto conoscendo e mi piace molto perché è un leader nato, amo le persone che eccellono e che sanno restituire quello che hanno ricevuto. Abbiamo una squadra giovane e credo che uno come lui potrebbe essere estremamente efficace, sia come consigliere per me, sia come leadership per tutta la squadra. Dipende da lui".

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