Il soldato italiano in Israele: "Mi manca la Lazio". Immobile gli scrive, Lotito lo invita
la storiaIl sergente Mayer Soliani, romano di nascita ma in Israele da quando aveva 12 anni, si trova nella zona del conflitto, riaccesosi dopo gli attentati di Hamas del 7 ottobre. Intervistato da Rai News, ha ammesso: "Mi manca la Lazio, se la situazione tornerà tranquilla sarò a Madrid per la gara contro l'Atletico". Immobile gli ha dedicato un messaggio su Instagram, il presidente laziale Lotito lo vuole invitare all'Olimpico
In guerra pensando alla Lazio, “la cosa che mi manca di più dell’Italia”. Parole di Mayer Soliani, nato a Roma, residente con i genitori in Israele da quando aveva 12 anni e ora in servizio nella zona del conflitto riacceso dagli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre. Soldato dell'esercito israelinao. Sergente, questa la sua qualifica. Come i tifosi laziali hanno sempre chiamato Milinkovic-Savic. Ma in un contesto purtroppo non di campo e molto più drammatico. A raccontare la storia di Soliani, è stata per prima Rai News, che lo ha intervistato. Arruolato un anno e mezzo fa per difendere “il mio popolo e la mia terra”, ha ancora nonni, zii e cugini a Roma. Dove torna per vedere la sua Lazio: “Vengo tutti gli anni a Roma solo per vedere la Lazio -ha spiegato Soliani- ho fatto tante trasferte: se la situazione si calma fra due mesi sarò a Madrid (per l’ultima giornata del girone di Champions, contro l’Atletico, ndr)".
Immobile: “Mayer, sarà un onore conoscerti”
Parole che non sono passate inosservate, tanto da indurre Ciro Immobile a pubblicare una storia su Instagram in cui il capitano della Lazio si rivolge proprio al sergente Soliani: “Caro Mayer, spero che finisca presto tutto questo -il messaggio dell'attaccante laziale per Soliani- Sei un vero eroe e quando tutto sarà finito sarà un onore per me conoscerti”.
Lotito: “Inviterò il sergente tifoso allo stadio”
Ma la storia di Soliani, sergente nella zona del conflitto che ha rivelato di pensare alla sua squadra del cuore, non ha lasciato indifferente nemmeno il presidente Claudio Lotito: “Ho visto e rivisto quel video, mi sono commosso. Come può non colpirti un ragazzo così giovane che va a difendere la sua patria. Mi sono emozionato, non mi vergogno a dirlo. Gli hanno chiesto se aveva paura e lui dice no, e poi tra le cose che gli mancano dell’Italia dice la Lazio. È stato bellissimo e appena rientrerà lo inviterò, lo voglio vicino a me”.