Juve, perché non cambiare? Riflessioni tattiche dopo il pari di Genova

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Giovanni Guardalà

Giovanni Guardalà

Il 3-5-2 è il sistema di gioco migliore per la Juventus anche con la rosa al completo come adesso? O per le caratteristiche di Chiesa e Vlahovic forse sarebbe meglio passare al 4-3-3? Allegri in passato ha già dimostrato di saper cambiare volto in corsa alle sue squadre

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Il pareggio di Genova con una prestazione non brillante porta ad alcune riflessioni, riflessioni che nascono anche da quanto ripete lo stesso Allegri. Gli schemi non contano, sostiene, si guardano le caratteristiche dei giocatori e si sceglie come farli rendere al meglio. Dopo sedici partite la Juventus è lì in alto a lottare con l'Inter e i punti non sono in discussione. Le prestazioni spesso sì.

Il 3-5-2 è ancora la scelta migliore?

La Juve è solida in difesa, ma produce pochissimo lì davanti e spesso sono i difensori che risolvono le partite sfruttando le palle inattive. La domanda è: siamo sicuri che questo 3-5-2 sia la scelta migliore guardando le caratteristiche dei giocatori? Adesso che di fatto Allegri ha tutta la rosa a disposizione non potrebbe provare qualcosa di diverso?

I cambi di Allegri: il precedente

Negli anni ha dimostrato di saperlo fare. Nel gennaio 2017 per esempio dopo una brutta sconfitta a Firenze con un 3-5-2, nella partita successiva contro la Lazio sorprese tutti passando a un 4-2-3-1 super offensivo. Un cambio che portò la Juventus a giocare un calcio vincente e spettacolare, arrivando fino in finale di Champions contro il Real Madrid. 

Chiesa, Vlahovic e il 4-3-3

Altri calciatori si dirà, altro livello, certo. Ma perché insistere con Chiesa seconda punta quando poi in nazionale da esterno è devastante? Vlahovic con due esterni ai lati come ai tempi della Fiorentina siamo certi che non migliorerebbe il suo rendimento? Se Allegri non vuole rinunciare ai 3 centrocampisti ha di certo gli uomini per giocare un 4-3-3 equilibrato che allo stesso tempo possa sfruttare al meglio il suo potenziale offensivo. Anche per portare nuovo entusiasmo in quei giocatori che possono fare la differenza