Malagò: "Il Decreto Crescita andava corretto, non abolito"
LE PAROLEIl presidente del Coni, Giovanni Malagò, è intervenuto a "Radio Anch'io Sport" e ha parlato anche del Decreto Crescita: "Non condivido la decisione di non prorogare la norma, parliamo di 50 atleti che nel 90% dei casi sono giocatori di caratura internazionale"
"Lo stop al decreto crescita? Non lo condivido, parliamo di 50 atleti che nel 90% dei casi sono giocatori di caratura molto importante e internazionale. Secondo me andava corretto negli importi base, ma così com'è impostato sicuramente depaupera il patrimonio e la qualità del nostro campionato". Sono queste le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò a Radio Anch'Io Sport'.
"C'è demagogia, penalizzata anche pallacanestro"
"C'è molta demagogia, ce ne accorgeremo tra un anno o due, poi come in tutte le situazioni spesso nelle necessità il nostro paese riesce a tirare fuori virtù inaspettate", ha aggiunto Malagò che sottolinea come "oltre al calcio viene penalizzata tantissimo la pallacanestro dove abbiamo un campionato interessante, equilibrato, con Bologna che sta facendo risultati importanti in Eurolega. Nella pallacanestro i contratti non sono pluriennali come nel calcio e qui c'è una fortissima penalizzazione". "Io sarei favorevolissimo ad abolire il Decreto Crescita se però si considerassero altre opportunità che il mondo del calcio ha perso, penso al betting, a certe pubblicità, agli introiti dati all’erario che non rientrano nel sistema – aggiunge Malagò – Non si può fare un provvedimento univoco senza fare un discorso integrato di sistema, che è quello che è sempre mancato. Devi guardare tutto il panorama, spero che si faccia un discorso a beneficio di tutto il sistema".