Inter, Calhanoglu: "Sono il miglior regista al mondo. No all'Arabia per vincere qui"

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Il centrocampista turco non si nasconde: "Sono il migliore perché le cose che faccio io, gli altri non le fanno". Sugli obiettivi in maglia nerazzurra: "Dobbiamo fare bene in tutte le competizioni". E infine elogia Pirlo: "Mi piaceva il modo in cui giocava, il suo atteggiamento tranquillo in campo"

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Hakan Calhanoglu si racconta in una intervista a 'Dazn': "Mesi fa ho affermato di essere tra i primi 5 registi al mondo e nessuno mi ha creduto. Ma io credo in me stesso, conosco le mie qualità e non ho paura di nessuno". Il centrocampista turco si sbilancia anche con una classifica dei registi: "Quinto Enzo Fernandez, quarto Kimmich, terzo Kroos, secondo Rodri, primo io. Perché sono il migliore? Perché i gol e quello che faccio io, gli altri non lo fanno. Se date un'occhiata alle statistiche, io non segno mai da vicino, ma dai 25-30 metri o su punizione. Sono cose difficili. Poi tutti sono bravi a gestire, ma fare passaggi a cinque metri non mi piace. Io cerco sempre il passaggio finale, per aumentare la possibilità di segnare, o di fare un lancio lungo. Dar la palla a destra o a sinistra non mi serve. Questo non vuol dire che non debba migliorare perché ora gli avversari cercheranno di marcarmi uomo contro uomo, come nel primo tempo a Roma, quando ero in difficoltà. Devo farmi più spazio ed essere più intelligente in queste situazioni, ma con Barella e Mkhitaryan che mi aiutano ci riuscirò sempre meglio. In fase difensiva sono cresciuto ma devo progredire ancora: analizzando i video con lo staff di Inzaghi, noto che commetto ancora degli errori. Al Milan quando mi hanno chiesto di fare il regista non ero pronto, mentre quando è successo qui, lo ero: ho detto subito sì, perché volevo mettermi alla prova. Quando hai l'età giusta ti pesa di meno cambiare ruolo

"Non amo giocare il pallone all'indietro"

Poi il centrocampista nerazzurro parla del passaggio a Dimarco durante il Derby d'Italia: "Cercherò sempre di fare questi passaggi in campo. Non mi piace giocare sempre il pallone all'indietro, preferisco verticalizzare subito, giocare veloce e cercare di sfruttare gli spazi. Abbiamo giocatori che attaccano la profondità e in questa circostanza ho subito visto Dimarco, anche prima che la palla mi arrivasse. Sono azioni che proviamo in allenamento, conosciamo le nostre qualità."

"Pirlo è il mio idolo"

Calhanoglu poi esalta Pirlo: "E' il mio idolo, lo conosco bene. Mi piaceva il modo in cui giocava, il suo atteggiamento tranquillo in campo. Non sentiva lo stress, ricordo il cucchiaio su Hart a Euro 2012. È il mio idolo, il numero uno".

"Lottiamo per scudetto e Champions. Inzaghi sa come porsi"

Eccoci agli obiettivi stagionali: "Vincere la seconda stella anticipando così il Milan? Io non guardo questo dettaglio. Ognuno guarda in casa sua e noi lo facciamo, poi vedremo cosa accadrà. La Champions? Noi lottiamo per tutto. L'Inter ha sempre un obiettivo: far bene in tutte le competizioni e noi ci siamo". Eccoci ai complimenti per Inzaghi: "Lui mi ha chiamato per venire qui dopo l'Europeo e lo ringrazio. Poi mi ha messo in quel ruolo.  E' una persona che non parla tanto ma ha un cuore caldo con i giocatori e merita tanto. Sa come porsi. Se guardiamo la nostra strada dal primo anno, abbiamo avuto una grande crescita insieme, lo sappiamo anche noi calciatori".

 

"Ho detto no all'Arabia Saudita"

Sul mancato trasferimento in Arabia Saudita: "Sì, ho avuto un'offerta, ma io voglio bene all'Inter. Quando sono arrivato qui Ausilio, il mister e i compagni mi hanno dato una grossa mano. Questa è una famiglia enorme. Poi sono arrivato a zero, alla fine decide sempre la società. Io ho già detto che la decisione è la loro, ma io voglio rimanere qua. All'Inter mi sento rinato. Ho avuto un periodo difficile, ma qui mi hanno risollevato, sono maturato come uomo. Sono una persona emotiva, vivevo una situazione pesante ma tutti qui mi hanno aiutato. Poi la canzone che mi hanno dedicato i tifosi mi ha trasmesso ancora più energia. Per questo dico che per me l'Inter è diversa, non si può spiegare".