Roma, perché la classifica non cambia: cosa manca

l'analisi
Paolo Assogna

Paolo Assogna

Con la nuova proprietà, la Roma non è mai entrata nel circuito dell’Europa più nobile. Si continuano a cambiare allenatori ma la classifica rimane la stessa. Troppi prestiti, troppi giocatori reduci da problemi fisici e poche operazioni di prospettiva

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Sesto posto ancora una volta. La classifica della serie A 2024 certifica la dimensione della Roma degli ultimi anni. Brillante in Europa, largamente insufficiente in Italia, sempre distante dai posti che danno la possibilità di accedere alla cassaforte della Champions che potrebbe peraltro ancora arrivare ma per meriti altrui. Con la nuova proprietà, la Roma non è mai entrata nel circuito dell’Europa più nobile. Si continuano a cambiare allenatori ma la classifica rimane la stessa. Quale è il problema? 

Cosa manca alla Roma

La mancanza di una linea coerente, troppa schizofrenia, manca una visione riconoscibile. Il progetto iniziale del calcio sostentibile è durato poco, sarebbero dovuti arrivare under 25 di proprietà buoni a creare valore e portare il club verso dinamiche di sano trading sportivo. Non è andata così: troppi prestiti, troppi giocatori reduci da problemi fisici e poche operazioni di prospettiva. Di buono c’è la vecchia guardia sempre più affidabile e l’empatia creata con un allenatore giovane ma con una visione lucida sul futuro.