Inter, Sommer: "Obiettivo scudetto e Champions"

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In un'intervista a La Gazzetta dello Sport il portiere ha parlato di tanti temi, a cominciare dall'ambizione accoppiata: “Raggiungere il massimo su entrambi i fronti è il nostro obiettivo”. Sul campionato: “Abbiamo visto quanto sono forti Juve e Napoli ma occhio al Milan”. Quindi, sulle difficoltà evidenziate quest’anno in difesa: “Non facciamo bene le marcature preventive, il problema non è l’età”. Poi i giudizi su Inzaghi (“un vincente”) e Lautaro (“merita il Pallone d’Oro”)

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L’obiettivo accoppiata scudetto-Champions, i problemi evidenziati quest’anno dalla difesa, gli avversari in Serie A, il futuro. Yann Sommer parla in un’intervista a La Gazzetta dello Sport e non ha timore di ammettere che gli obiettivi stagionali sono ambiziosi: dopo la seconda stella, ora la  Champions? “È possibile riuscire ad avere gli stessi risultati su entrambi i fronti grazie alla squadra che abbiamo: non è facile, il calendario è affollato ma raggiungere il massimo è il nostro obiettivo. In queste 8 gare di Champions dobbiamo andare a tutta, il nostro livello è superiore agli ottavi dell’anno scorso: possiamo andare oltre, mantenendo il nostro standard in campionato. Non possiamo precluderci niente”.

Sommer: “Juve e Napoli forti, occhio al Milan”

“La chiave -ha proseguito Sommer- l’anno scorso è stata la forza del collettivo e la grande qualità, di gruppo e individuale. C’era l’equilibrio perfetto tra attacco e difesa. Difendevamo il vantaggio da pazzi, come se dentro la porta ci fossero i nostri figli. Eravamo costanti fino quasi alla perfezione, il livello non è mai sceso. Ora siamo i campioni in carica e tutti vogliono batterci, questa è una bella differenza. La squadra è rimasta più o meno la stessa, ma credo sia normale iniziare così, un po’ più piano, dopo una stagione super. Ma siamo lì, secondi. Abbiamo già visto quanto siano forti Juve e Napoli, ma abbiamo anche perso il derby, quindi occhio pure al Milan: vedremo alla fine chi resisterà! Ma quando si dice che ogni gara è difficile in Italia, non è retorica. È la verità. È tutto nella testa. Se vinci, sei felice e un po’ rilassato, fai meno dell’anno prima e a questo livello non puoi proprio permetterlo. Il nostro allenatore ci fa lavorare duro per combattere proprio questo inconscio senso di rilassatezza e fa bene. Dobbiamo fare di più dell’anno scorso perché abbiamo rivali agguerriti che vogliono superarci. Per rivincere serve il 100%, nulla di meno”.

Sommer: “Difesa vecchia? Età non è il problema”

Il portiere dell’Inter ha affrontato anche il problema difesa, che quest’anno in campionato ha già subito 9 gol: “La risposta è semplice e in una parola che ho imparato bene in Italia: “Preventiva”. Non facciamo bene quelle marcature in molte situazioni. È un punto importantissimo, l’anno scorso avevamo sempre ottime preventive quando avevamo la palla, eravamo sempre compatti e ordinati ed era difficile infilarci. Ecco cosa serve per tornare al nostro livello: abbiamo tanta qualità e il gol lo troveremo sempre, ma è tutta la squadra che difensivamente deve fare meglio, essere compatta e ben posizionata se si perde palla. Difesa vecchia? No, l’età non è un problema. Basterebbe guardare come giocano Micki e Calha, come tutti i difensori da Acerbi e Darmian ma anche me: siamo tutti al top, molto professionali. È normale a volte essere un po’ sotto livello, ma non è colpa dell’età”.

Sommer: “Inzaghi un vincente, Lautaro merita Pallone d’Oro”

Quindi un riferimento all’allenatore Simone Inzaghi. “Ha una forte mentalità vincente, e questo fa la differenza. Fa tutto quello che serve per vincere: preparazione, meeting sugli avversari, quando sente nell’aria che non c’è il giusto mood in allenamento interviene e ci spinge. Dobbiamo sempre lavorare al limite, abbiamo bisogno di questo stimolarci a vicenda. Adoro lavorare con lui”. Quindi sul compagno di squadra Lautaro: merita il Pallone d’Oro? “Sono completamente d’accordo con Messi. Ho conosciuto Lautaro un anno e mezzo fa e ho notato da subito grande personalità, spirito giusto da capitano e il suo essere un eccezionale realizzatore: abbiamo sempre bisogno di lui e sarebbe un premio meritatissimo”.

Sommer: “Mio modello Buffon. Il mio futuro…”

Non è mancata una domanda sul suo modello di portiere, che per Sommer non è stato un ex interista: “Devo dire Buffon, non era solo la porta e l’occupazione. Era completissimo: carattere, velocità, carisma. Ho amato vederlo e ispirarmi a lui”. Quindi un pensiero al suo futuro: “Il mio contratto scade nel 2026: non so dove sarò, non ci ho ancora pensato, ma qui a Milano sono felice. E ho grandi sfide davanti, al momento non mi vedo altrove, ogni energia la metto sull’Inter”.