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Figc, Gravina: "Mi ricandido. Fatto di tutto per farmi desistere ma ho coscienza a posto"

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In un’intervista al Corriere della Sera, il presidente della Figc ha annunciato la sua ricandidatura: "Ho la capacità e la serenità di andare a testa alta e la coscienza a posto. Sono stato tentato più volte di chiudere il mio impegno, ma avevo un impegno morale verso le componenti che mi hanno sostenuto". Sul sostegno della Serie A che oggi manca: “Oggi l’82% vota Gravina, il 18% non si sa". E sulla possibile candidatura di Del Piero: "Serve qualcuno che ti candidi, vale anche per lui" 

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Una riflessione, poi la decisione. Il presidente della Figc Gabriele Gravina proverà a essere rieletto il prossimo 3 febbraio. In un’intervista al Corriere della Sera ha spiegato la sua scelta: "Non è stata una decisione facile, ma molto ponderata. Certe forme di aggressione che ho ricevuto nelle ultime settimane, e che non hanno precedenti in un Paese civile come l’Italia, non mi hanno impedito di andare avanti. Si è fatto di tutto per indurmi a non candidarmi. Ma non mi conoscono. Ho la capacità e la serenità di andare a testa alta e la coscienza a posto". E ha aggiunto: "Non ho commesso nessun reato. Sono rispettoso delle leggi e sono pronto a sottomettermi al giudizio della giustizia italiana. Però è inaudito tutto quello che mi sta accadendo. La Procura di Perugia, il Gip e il Riesame di Roma certificano che sono stato vittima di attività di dossieraggio illecita portata avanti da personaggi che hanno malanimo verso di me. Nonostante questo, si è imbastito un processo mediatico che mi lascia molto perplesso".

"Un impegno morale verso le componenti che mi hanno sostenuto"

Gravina ha poi spiegato di aver pensato a terminare il suo impegno in Figc: "Lo avevo confidato ai responsabili delle componenti che mi hanno sempre sostenuto. Però avevo un impegno morale con loro. Bisogna completare un percorso condiviso". E sull’inchiesta: "Ho fiducia nella giustizia e sono certo che la colata di fango si esaurirà. Nello Statuto è previsto che non ci si possa candidare con una condanna per una pena superiore a un anno passata in giudicato. Per adesso non c’è neppure la conclusione dell’indagine. Sono una persona perbene che ha dato molto al calcio e vuole continuare a farlo. Se non mi candidassi farei il gioco di chi mi vuole male. Le componenti che mi supportano sono a conoscenza dei tempi dell’inchiesta e dei rischi, e mi hanno detto di andare avanti. Non ho nulla da temere. E non posso accettare che qualcuno mandi in giro documenti falsi".


"L’82% vota Gravina e il 18 non si sa"

Cinque componenti sostengono la sua ricandidatura, non la Lega di Serie A: "Non sottovaluto l’importanza della serie A. Nel mese che manca alla scadenza del deposito della candidatura lavorerò con i presidenti rispettando le loro priorità. Non ne faccio una questione quantitativa, se la facessi dovrei dire che l’82 per cento vota Gravina e il 18 non si sa. Ma io voglio condividere il percorso con la Lega di A come con tutti gli altri". E sulla riforma dello Statuto su autonomia e rappresentanza spiega: "La Serie A ha portato a casa il miglior risultato possibile. Siamo andati oltre lo Statuto della Premier, che ha un diritto di veto: io l’ho tolto. Prima la Lega aveva un peso minore. Ora è leader tra quelle professionistiche. Se ne sono accorti tutti quei presidenti che hanno deciso di non impugnare la riforma"


"Del Piero? Ci vuole qualcuno che ti candidi, vale anche per lui"

E sulle voci della possibile candidatura di Del Piero spiega: “Non entro nel merito. Alex è stato un grande campione e ha dato tanto al calcio mondiale e alla maglia azzurra. Ho tentato di coinvolgerlo in Federcalcio, ma i suoi impegni lo hanno sempre portato in giro per il mondo. Però ci vuole qualcuno che ti candidi. E vale anche per lui".

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