Fonseca, Musah e il nuovo Milan versione 3.3

Chissà che non sia nuova e vera vita, per il Milan. Un Milan diverso, concreto, senza ansie, finalmente quadrato. E, soprattutto, sostenibile. L’impressione generale dopo la partita vinta bene contro l’Empoli – una delle sorprese del campionato, come analizzato su Sky Sport Insider in questo articolo – è che i rossoneri forse siano riusciti a trovare in campo, dopo numerosi tentativi, alcuni disastrosi, l’11 più equilibrato, più solido, più adatto a questa fase della stagione. O, più semplicemente, che meglio si adatta a questa rosa. La traiettoria sembra presa e lascia poco spazio alle interpretazioni. Dopo la prestigiosa vittoria di Madrid e il pari incolore contro la Juve, ecco contro l’Empoli il terzo indizio che rischia di diventare prova e prospettiva per il Milan: Musah terzo trequartista di destra, minimo comune denominatore in tutte e tre le gare. Un po’ come lo era Saelemaekers nel Milan di Pioli. L’ala tattica, un po’ esterno d’attacco, un po’ difensore, un po’ “quinto”, vera sostanza in mezzo al campo. Insomma, l’uomo in più, per bilanciare un Milan alla ricerca da settimane di equilibrio. Un jolly chiamato Yunus L’americano, nato negli Stati Uniti ma cresciuto in Italia, a Castelfranco Veneto, dove i genitori si erano trasferiti quando aveva pochi mesi, è un po’ il jolly di questa squadra . E quando fai il jolly, spesso giochi poco, o quasi mai. Oppure, inizi a girare per il campo prima di trovare una tua propria collocazione. Musah prima di Madrid aveva giocato cinque partite dall’inizio, facendo il terzino, il mediano e l’incursore. Due le partite nella coppia di centrali di centrocampo, contro Parma e Napoli, gare entrambe perse. E quando sembrava segnato il destino di tappa buchi di lusso ecco l’intuizione di Fonseca e la sua nuova, forse definitiva in questo Milan, collocazione ideale: quella di esterno alto. Ma solo sulla carta, perché in realtà Yunus parte da quella posizione, ma fa tutt’altro lavoro rispetto a quello di un classico esterno offensivo. Il Milan 3.3 sarà il definitivo? Ed eccolo allora il nuovo Milan di Fonseca 3.0, o meglio 3.3. Quello di inizio stagione, senza acuti e senza identità, e quello con quattro attaccanti in campo, versione derby, sono un lontano ricordo. Ora c’è una squadra con 3 centrocampisti e 3 attaccanti , che attacca con ordine e difende con più solidità e compattezza, come dimostra il solo gol incassato nelle tre partite contro Real, Juventus ed Empoli. La sensazione è che questo Milan sia un po’ meno offensivo, ma allo stesso tempo abbia più gamba ed equilibrio per riuscire a dominare maggiormente le partite. E soprattutto, esalti le qualità dei suoi singoli . Singoli come Reijnders, sempre più decisivo in zona gol , o come Leao, più coinvolto e soprattutto più lucido perché meno impegnato nella fase difensiva, o come Morata, che così potrà fare l’attaccante d’area di rigore senza perdersi in mezzo al campo rincorrendo gli avversari. Il Sassuolo martedì in coppa Italia a San Siro, ma soprattutto venerdì l’Atalanta a Bergamo, le due prossime prove. Dopo le quali potremo capire se la versione 3.3 sarà quella definitiva o servirà un nuovo aggiornamento.

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Fonseca, Musah e il nuovo Milan versione 3.3

Peppe Di Stefano