Simone Muratore, l'ex Juventus annuncia ritiro dal calcio: "Ci ho provato sino alla fine"

l'annuncio

L'ex centrocampista della Juventus ha annunciato il ritiro dal calcio, dopo che tre anni fa gli era stato diagnosticato un tumore al cervello: "Sono stati giorni, settimane, mesi, anni di sofferenza. Per tornare ci ho messo lacrime e sudore, ma non ero più come prima"

Simone Muratore annuncia l'addio al calcio all'età di 26 anni dopo che tre anni fa gli era stato diagnosticato un raro tumore al cervello. L'ex centrocampista - cresciuto nelle giovanili della Juventus  - aveva debuttato  in Champions League nel 2019 e in Serie A nel 2020 (anno in cui conquistò lo scudetto) con la maglia bianconera.  Successivamente era passato all'Atalanta, club nel quale però non ha mai giocato. Poi le ultime esperienze con la Reggiana e i portoghesi del Tondela. Ha anche una presenza con la maglia dell'Under 21, nel 2020 contro l'Irlanda. 

Muratore su Instagram: "Ci ho provato fino alla fine"

Oggi sul profilo Instagram Muratore ha scritto un lungo post per spiegare i motivi di questa decisione: "Sono passati 3 anni da quel giorno, una notizia arrivata a ciel sereno che ha cambiato la mia vita e quella di chi mi sta attorno. Neurocitoma al ventricolo sinistro. Attimi di pensieri, di domande, di rabbia. Non ho mai versato una lacrima, ho sempre cercato di farmi vedere forte agli occhi degli altri, dal giorno della notizia fino alla notte prima dell intervento, in camera con mia mamma, la donna più forte che abbia mai conosciuto, quando sono scoppiato a piangere come un bambino, con la paura di non risvegliarmi più o comunque di svegliarmi e non essere più lo stesso di prima. Sono stati giorni, settimane, mesi, anni di sofferenza. Ho dovuto rimparare a parlare bene, camminare, a correre, scrivere, leggere, contare, era come se fossi tornato un bambino e ho dovuto ricominciare tutto da capo, dal giorno 0. Ci sono stati giorni che facevo fatica anche ad alzarmi dal letto nonostante mi sentissi già meglio. Oggi metto un punto alla mia carriera da giocatore, ci ho provato fino alla fine a tornare , ci ho messo lacrime e sudore, ma non ero più come prima, mi sono reso conto che comunque avevo la fortuna di essere guarito e di stare bene. Ho avuto la fortuna di giocare con giocatori straordinari, fuoriclasse, dentro al campo ma soprattutto fuori dal campo, e questo non me lo toglierà mai nessuno. Sono grato a tutto quello che ho fatto e conquistato dentro a quel rettangolo verde, insieme ai miei compagni, diventati poi miei amici. Sono stati anni magnifici, il campo, lo spogliatoio, la passione , sono cose difficili anche da spiegare se non le provi in prima persona. Ringrazio in primis la mia famiglia per essermi stata accanto sempre. Tommaso, il mio bimbo unico e speciale che mi ha dato la forza per andare avanti, e infine i miei amici. Ringrazio la società Juventus, Atalanta e Tondela per essere state accanto. Impari a dare importanza alle cose quando sei a un passo dal portele perdere. La vita è un dono meraviglioso".