Napoli, la vittoria contro l'Atalanta è il manifesto dell'identità di Conte

Il 30 ottobre chiudevo il pezzo sull’evoluzione di Antonio Conte con una domanda: l’obiettivo personale lo ha già raggiunto – stessi principi, meno codifiche, più interpretazione, più imprevedibilità. Basterà questo per vincere ancora? Tre mesi dopo non possiamo ancora dare una risposta definitiva, ma possiamo aggiungere nuovi elementi per confermare la bontà del lavoro svolto. Nella vittoria di Bergamo si legge chiaramente la firma di Antonio Conte. Proprio a Bergamo aveva iniziato la sua avventura in Serie A: 13 partite sulla panchina dell’Atalanta, prima di un addio dopo una sconfitta proprio contro il Napoli nel giorno della Befana del 2010. Da quel momento, la sua carriera in Serie A è stata vicina alla perfezione: 5 stagioni, 4 scudetti, un secondo posto e una media punti di 2.27. In mezzo, anche una Premier League vinta con il Chelsea. La vittoria di Bergamo: fluidità controllata e letture tattiche Solitamente, per infastidire l’Atalanta, la fluidità di posizione è una buona strategia. Thiago Motta e Baroni recentemente l’hanno usata in maniera massiccia. Conte l’ha applicata a modo suo, chiedendo a tre calciatori di interpretare i momenti chiave e percorrere strade non convenzionali. Il primo gol nasce dal movimento di Politano, che lascia la sua zona abituale. Il taglio non è seguito, e il pareggio arriva grazie a un’ennesima accelerazione di David Neres. Il brasiliano ha portato velocità di pensiero e di esecuzione: 7 gare da titolare, 7 vittorie. Il terzo gol è un esempio della fluidità richiesta ai centrocampisti. Anguissa e McTominay, giganti in mezzo al campo, si muovono con intelligenza. In particolare, Anguissa guadagna metri a sinistra, allontanandosi da Ederson, questo costringe Hien a uscire per sostituire il brasiliano. Risultato: Lukaku contro Scalvini in area di rigore. 2-3 e discorso chiuso. Pressione selettiva: poca pressione, ma efficace Un altro tratto distintivo del Napoli di Conte è la pressione controllata. Il Napoli non pressa costantemente, ma lo fa con precisione nei momenti giusti. Come vedete, gli indici di pressione e riagressione sono nella media ma è tra le migliori squadre per gol e tiri generati da recuperi offensivi. La seconda rete di McTominay nasce da una pressione vincente di Anguissa su Ederson, seguita dalla rapidità di pensiero di Neres e dall’ennesimo cutback della stagione. Il Napoli è leader anche nei passaggi indietro in area, una soluzione estremamente efficace: 1.71 a partita, più di chiunque altro. A Bergamo si è verificato quello che Juanma Lillo, storico secondo di Guardiola, ripete sempre ai suoi calciatori: “l’ultimo che entra in area è il primo che tira”. Solidità difensiva: la difesa dell’area di rigore Dei 14 gol subiti in campionato – miglior difesa della Serie A – solo 9 sono arrivati da tiri in area, un dato straordinariamente basso . Un dato che fa ancora più impressione se lo scomponiamo: 4 volte la coppia Retegui-Lookman, non proprio gli ultimi arrivati. 2 su rigore: diretto e respinta, 2 nella prima giornata, 1 da Pinamonti. L’attaccante del Genoa quando calcia ha due difensori più Meret in traiettoria. L’area di rigore la difende con ferocia e lo fa, dopo l’infortunio di Buongiorno, con gli stessi calciatori dello scorso anno, quelli che ad ogni cross era una occasione. Solo la Juventus subisce meno xG nei 90 minuti, nessuno concede meno da palla inattiva, nessuno permette conclusioni meno pericolose del Napoli: 0.07 xG/tiro. Anche contro l’Atalanta, il Napoli ha accettato momenti di pressione, soprattutto all’inizio dei due tempi, gestendoli con tranquillità e dedizione. La squadra di Gasperini, tolta l’anomala gara contro l’Udinese, non aveva mai prodotto così poco: 0.70 xG. Un punto da migliorare: il contropiede Nonostante i numerosi pregi, c’è un aspetto in cui il Napoli fatica: il contropiede. Con zero gol segnati e appena 0.03 xG creati in ripartenza, è penultimo in questa statistica, superando solo il Venezia. Il confronto con le ultime squadre allenate da Conte è impietoso: xG CREATI DA CONTROPIEDE Inter 2020/21: 0.21 xG Tottenham 2021/22: 0.15 xG Napoli 2024/25: 0.03 xG Questo limite non dipende dalla maggiore permanenza nella metà campo avversaria, ma piuttosto dalla mancanza di incisività nelle transizioni; infatti, il dato del field tilt è simile. FIELD TILT Inter 20/21: 52.7% Tottenham 21/22: 57.3% Napoli 24/25: 52.7% La vittoria di Bergamo non è solo un altro risultato positivo per il Napoli, ma un manifesto dell'identità che Conte sta costruendo. Il cammino è ancora lungo, ma i segnali sono chiari: questa squadra non si limita a seguire la strada tracciata dal suo allenatore, la interpreta, la riscrive e si evolve. Proprio come Antonio Conte.

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Napoli, la vittoria contro l'Atalanta è il manifesto dell'identità di Conte

Andrea Marinozzi