Milan, i retroscena del blitz di Cardinale prima di Pasqua

Lo scorso 18 aprile, due giorni prima di Pasqua e di Atalanta-Milan, Gerry Cardinale è stato protagonista di un blitz di poche ore a Milano, dove mancava da mesi. Quest’anno il proprietario rossonero ha assistito a una sola gara del Milan a San Siro , mentre l’unica presenza stagionale in trasferta è stata al Bernabeu . Risale invece al 26 agosto l’ultima visita a Milanello, quando ancora c'era Paulo Fonseca a guidare il Milan. Tornato a Milano, Cardinale ha incontrato Zlatan Ibrahimovic e Giorgio Furlani, un'occasione per parlare di persona della programmazione del club e gettare le basi per il futuro. Il Milan perse contro l'Atalanta in campionato ma poi ha infilato la doppietta derby di Coppa Italia contro l'Inter e Venezia in Serie A. E così la parola d’ordine in casa Milan è doventata ‘sollievo’. Mescolato ad ‘attesa’. E lo è perché di questa serenità i rossoneri hanno assolutamente bisogno per affrontare al meglio la finale di Coppa Italia, che renderebbe meno amara una stagione molto difficile, con due trofei in bacheca e un futuro tutto da riscrivere. Ma è proprio questo il punto, per una volta in casa rossonera si pensa a godersi il momento, fatto di novità esterne e interne che hanno in qualche modo rasserenato gli animi. A partire dal campo. la tattica Partiamo da questo mix di sentimenti che arriva dal campo, che è un po’ il fulcro di tutto il resto. Ma va capito e spiegato. Il Milan di Conceiçao ha forse trovato la sua stabilità, nel modulo e negli uomini. Ed è forse la conquista più grande che l’allenatore portoghese sia riuscito ad avere in questi mesi complicatissimi della sua gestione. Se già si avevano dei sentori, contro il Venezia sono proprio arrivate delle conferme: è stato trovato l’undici della finale e con due settimane d’anticipo. È chiaro, di mezzo ci saranno altre partite e gli imprevisti soprattutto nella fase finale della stagione, quando le gambe sono ancora più stanche, possono davvero arrivare da un momento all’altro. Ma l’impianto è stato trovato e gli uomini pure: la difesa a tre, che nella storia del Milan si è sempre vista pochissimo sta dando le sue certezze con un solo gol subìto in 4 partite. Non solo, funziona anche l’attacco: 3 vittorie, una sola sconfitta , con 9 gol fatti in 3 partite. Cioè una media di 3 a partita. E poi c’è il derby, che ha visto il Milan vincere e convincere. Questa volta davvero. l'attesa Riprendiamo il mantra di Conceiçao : vincere aiuta a vincere. Trasformiamolo: vincere aiuta a restare sereni. E infatti del direttore sportivo del futuro si parla poco, così come dei piani in generale. Ma non da intendere come polvere buttata sotto un piccolo tappeto, piuttosto come momento di unità forte tra tutte le componenti, per raggiungere un obiettivo che a questo punto della stagione diventa importantissimo. Il solo, anzi, per poter avere l’accesso alle competizioni europee. Dopo la Coppa Italia si dovrà riparlare di tutto: del futuro di Conceiçao , dei nuovi giocatori da prendere, di quelli da salutare, dell’assetto dirigenziale. Dopo la Coppa, di fatto, il tema sarà quello della ricostruzione o rifondazione. Non scegliamo noi il termine e nemmeno lo suggeriamo. Ma il concetto è quello. Per adesso ci si abbandona a questo dolce tepore che si è assaporato poco in questi mesi: arriva tutto dal campo e riscalda i cuori rossoneri. Così come quei raggi di sole su Milanello: fanno pensare che le “nuvole” di cui l’allenatore ha sempre parlato da quando è arrivato, si siano in qualche modo diradate. Anche solo per un poco, in attesa di avere altre risposte dal campo.

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Peppe Di Stefano