Starace: "In 40 anni nel Napoli mai un giorno di festa"
napoliLe parole dello storico magazziniere del Napoli in un'intervista rilasciata a Fanpage: "Ho fatto un lavoro che mi è piaciuto dal primo momento e l’ho sempre fatto con amore. Non mi è mai pesato. In 40 anni non ho mai fatto un giorno di festa per mia volontà: sono sempre stato lì, presente"
Lo storico magazzinieri del Napoli, Tommaso Starace, si è raccontato in una lunga intervista a Fanpage tra aneddoti, ricordi e momenti emozionanti visto che ha vissuto oltre quarant’anni all’interno del club partenopeo. "Sono felice perché ho vissuto una storia molto bella. Ho fatto un lavoro che mi è piaciuto dal primo momento e l’ho sempre fatto con amore. Non mi è mai pesato, anche quando mia moglie mi dice "Ma tu ancora vai a Napoli?". Io le rispondo che ci vado perché ho voglia di farlo, perché mi piace stare con i campioni. In 40 anni non ho mai fatto un giorno di festa per mia volontà: sono sempre stato lì, presente". E come inizia la sua giornata a Castel Volturno? "Parto presto perché devo essere il primo ad arrivare per controllare che sia tutto ok, dall’abbigliamento, alla colazione. Ai ragazzi faccio sempre trovare pronto il caffè e non solo. Da chi vuole il tè a chi vuole latte e biscotti. Io devo essere sempre lì a disposizione per qualsiasi cosa".
Il caffè con gli allenatori
Ha avuto modo di conoscere diversi allenatori e di ognuno conserva un personale ricordo. "Sarri era una persona squisita da questo punto di vista: tra un esercizio e un altro gli preparavo il caffè, quando lui si fermava io entravo in campo e glielo portavo. Ne beveva 4 o 5 al giorno, come minimo. Ovviamente era molto contento perché dopo il caffè c’era l’immancabile sigaretta, quasi alla Zeman. Spalletti invece aveva un po' timore di bere il caffè perché aveva paura di iniziare a fumare, quindi ne beveva poco. Lo beve, ma con moderazione. Conte? Anche lui non è fumatore e non ha quel bisogno di prendere il caffè in continuazione, come invece facevano Sarri o anche Mazzarri".
Il ricordo di Maradona
E poi naturalmente Maradona. "Solo nominarlo mi fa venire i brividi. È stato immenso. Ha fatto capire al popolo napoletano cosa vuol dire vincere uno Scudetto, come si affronta il divario tra il nord e il sud. Diego ci ha difeso in tutti i sensi, dentro e fuori dal campo. Non può essere descritto in poche parole. Vi racconto un aneddoto: Diego ci ha portato al suo matrimonio in Argentina. Eravamo 350 persone dall'Italia, ci ha caricati tutti su un aereo. C’erano politici, personaggi dello spettacolo, e c’ero anche io con mia moglie. Nessuno avrebbe mai fatto una cosa simile. Gli invitati in totale erano mille. Fu una festa bellissima, un'intera settimana di gioia intensa".