Sabelli: "Il Genoa, la musica, gli scherzi negli spogliatoi e Vieira che sembra un attore"

È il tuo quinto ritiro con la maglia del Genoa. Prime sensazioni? “Buone. Siamo contenti di essere ancora qui , il posto è spettacolare”. Com’è stato l’approccio? “Sempre molto caloroso. Anche quest’anno ci hanno seguiti tanti tifosi, la cosa ci fa davvero piacere”. Per ora sono arrivati tre nuovi giocatori. Chi ti ha colpito di più? “Punto su Albert . Mi piace il suo stile”. Primo ritiro invece per mister Vieira. Cosa vi ha dato nello scorso campionato? Com’è stato il suo approccio? “È stato un fattore decisivo per noi. Quando è arrivato eravamo in una situazione precaria, poi ci siamo risollevati alla grande. Quest’anno sarà un po’ diverso, ci seguirà nel ritiro e inizierà la stagione dal principio. Però è una persona con un carisma elevato, siamo contenti di averlo con noi”. Alza la voce o gli basta lanciarvi un’occhiata? “Il mister è grosso, non ha bisogno di gridare. Però non è un tipo tranquillo, è autorevole ma mostra anche i muscoli. Sembra un po’ Denzel Washington ”. Durante il ritiro è importante fare gruppo e coinvolgere tutti. Vieira parla sempre del ‘noi’. Quanto senti di esserti ritagliato un ruolo chiave in questo Genoa? “Penso tanto. Anche perché ogni stagione abbiamo dei ragazzi giovani con noi che hanno bisogno di essere indirizzati. Fortunatamente chi esce dal settore giovanile ha sempre degli ottimi valori, per questo bisogna fare i complimenti alle famiglie. Però quando si affacciano con la prima squadra il modo di essere presentati cambia, e una ‘guida’ più esperta ci vuole”. La prima cosa che ti viene da dire a un nuovo giocatore del Genoa? “Che siamo una bella banda . No, dai, a parte tutto la prima cosa è sempre il rispetto reciproco. Importantissimo. Tra di noi e verso le persone che lavorano con noi e per noi”. So che sei comparso in un video musicale. Sei anche un attore. Raccontaci. “Mi ha incastrato Andrea, 'Alfa'. Mi ha detto “passa che c’è una festa”, quando sono arrivato ho scoperto che dovevo partecipare al video della canzone. Ero un po’ preoccupato perché dovevo palleggiare davanti a tante persone, non credevo di essere in grado ma alla fine mi sono divertito. Anche se non sapevo durassero così tanto le riprese, per una clip di 3 minuti abbiamo girato per quasi cinque ore. Una bella esperienza, diversa dal solito”. Com’è nata questa amicizia? “Ovviamente grazie al Genoa, lui è un super tifoso. Poi ho iniziato a seguirlo, le sue canzoni mi piacciono, sono ‘fresche’. Piace anche ai miei bambini, che purtroppo non hanno potuto venire con me sul set perché erano a scuola. Mi sono trovato in sintonia da subito con lui, si vede che è un bravo ragazzo, sempre molto solare”. Un rapporto che lega due mondi: sport e musica. Una costante nel Genoa negli ultimi anni. “Lui e Bresh pur essendo famosi so che ci seguono regolarmente. Spesso anche in trasferta. Ho instaurato una bella amicizia con Alfa, dovremmo andare a cena non appena finisce il tour. Sono ragazzi come noi alla fine, nonostante facciano un lavoro importante”. Questo conferma che i calciatori hanno degli interessi al di fuori dello sport. “Uno è qui davanti a te . No, scherzo. È vero, non abbiamo solo il calcio. Tanti di noi hanno hobby e passioni anche intellettuali. Rimaniamo una categoria un po’ borderline, perché tanti ci considerano dei privilegiati, però è bello far vedere che non pensiamo solo allo sport”. Qualche curiosità sui tuoi compagni? “Ekuban è stato pochi giorni fa a un’importante mostra a Genova, so che gli piacciono parecchio i quadri e le opere d’arte. Thorsby è un ‘tuttologo’: conosce alla perfezione qualsiasi argomento. E poi ci sono ragazzi che parlano cinque o sei lingue, come De Winter. Anche se non è il solo in rosa”. Però anche tu, che passi soprattutto come il simpaticone del gruppo, hai delle virtù. “Nascoste molto in profondità . Io sono un ragazzo di cuore, metto quello a disposizione. Ogni tanto indosso il naso rosso e faccio divertire un po’ i compagni”. Con i tifosi inizialmente c’era un po’ di diffidenza. Oggi sei uno dei giocatori di riferimento. Ti chiamano anche ‘Sabellao’ per come corri lungo la fascia. “È stato il direttore Blazquez il primo a coniare questo nome. Oggi spopola. Ormai i bambini mi fermano per strada chiamandomi ‘Sabellao’. Fa ridere, è una cosa particolare”.

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Riccardo Re