Rovella: "Alla Lazio mi sento a casa, mai voluto andar via. Possiamo fare grande anno"

Nicolò, per via del mercato bloccato non sembrano esserci grandi aspettative sull'annata della Lazio. Quali sono gli elementi che ti e vi rendono ottimisti per cambiare questi giudizi? "Il fatto di essere pessimisti non ci riguarda, noi dentro lo spogliatoio, con il mister e con la società, siamo convinti di poter fare una grande stagione. Abbiamo quantomeno l'obbligo di provarci. Gli aspetti positivi di questo blocco del mercato sono legati al fatto che ci conosciamo tutti già almeno da un anno. Qualcuno è andato via, ma la maggior parte di noi è rimasta, il gruppo della scorsa stagione è rimasto lo stesso, possiamo consolidare la nostra intesa in campo e anche. Questo è un dettaglio positivo, da non trascurare". Ora che il mercato è chiuso lo si può dire: è mai esistita anche solo una piccola possibilità che tu lasciassi la Lazio? "Ti dico la verità, per quello che mi lega al club, per come mi sento io, non è mai esistita. Ci sono stati degli interessamenti da parte di altri club, che fa sempre piacere. Significa che in campo stai facendo bene. Sicuramente devo crescere ancora tanto. Qui mi sento a casa, spero di migliorare alla Lazio e sono molto felice di stare a Roma". Sarri ha detto: "Rovella deve continuare a giocare così, ma con un tocco in meno". Ha ragione? "Il mister è un tipo a cui piace un calcio veloce, un calcio con pochi tocchi, soprattutto da parte dei centrocampisti, a maggior ragione da parte del mediano. Proverò ad accontentarlo, ma continuando sempre a giocare con le mie caratteristiche. Sicuramente ascolterò i suoi consigli, ma mettendoci sempre del mio, senza snaturare il mio stile di calcio". Anni fa, quando sei arrivato, tu ricevesti una telefonata da Sarri. Cosa ti disse per portarti qua alla Lazio? "Fu una cosa velocissima . Mi disse: "Pronto, sono Maurizio, vuoi venire alla Lazio? Sì o no?". E io risposi subito di sì. Fu veramente una telefonata di un minuto". Il ritorno di Sarri, un ruolo sempre più da leader della Lazio, l'obiettivo Mondiale con la Nazionale. Sarà la stagione più importante e stimolante della tua carriera? "Sicuramente sì, ma credo che ogni stagione che verrà sarà sempre più importante e più stimolante. In questo momento c'è anche l'obiettivo di andare al Mondiale. Siamo appena tornati da due partite con l'Italia, dove abbiamo ottenuto due vittorie. Sarà difficile perché ci siamo complicati un po' la vita con la Norvegia, fuori casa, ma sicuramente l'obiettivo è andare al Mondiale e fare una grande stagione con la Lazio. Sono le due cose a cui penso maggiormente". Non è il tuo mestiere, ma insegui ancora il tuo primo gol con la maglia della Lazio. Ti inizia a pesare? Poi, insomma, con la nascita di tua figlia, avresti già l'esultanza pronta. "Di certo la dedica andrebbe a Venere, mia figlia. Ci penso, ma non deve essere un'ossessione, anche perché poi se ti preoccupi troppo finisci per fare male tutto il resto. Io credo che per un centrocampista, soprattutto nel mio ruolo, sia importante far giocare bene la squadra e aiutare i compagni. Poi se dovesse arrivare il gol bene, ma preferisco fare tanti assist. Anche quello è un obiettivo, la scorsa stagione ne ho fatti meno del solito e per un regista sono un aspetto importante del proprio gioco. Il gol mi manca da due anni, perché ormai sono qua da due stagioni, sto iniziando la terza alla Lazio. È una cosa su cui devo lavorare, ma credo sia molto più importante il lavoro che faccio per la squadra". Completa questa frase. La Lazio torna in Europa se? "Credo non ci sia solo una motivazione per far tornare la Lazio in Europa. Dobbiamo dividere la stagione per step, sarà importante soprattutto guardare partita per partita, siccome quest'anno, purtroppo, ne abbiamo solo una a settimana. Vedremo dove saremo a gennaio, sperando di essere in una posizione alta in classifica. Da lì in poi capiremo se abbiamo la possibilità di tornare a giocare le coppe". Hai sempre detto che Modric è stato il tuo modello sin da bambino. Cosa ti piaceva del fuoriclasse croato? Che effetto farà sfidarlo quest'anno da avversario in Serie A? "Non vedo l'ora di sfidarlo. Ci ho giocato contro una volta quando ero alla Juve, in un'amichevole durante una tournée in America. Già vederlo da vicino quella volta è stato pazzesco. Quest'anno, con i tre punti in palio, sarà ancora più bello. Di lui mi ha sempre impressionato la sua facilità nel tocco di palla e nelle letture di gioco: è un campione, un giocatore incredibile, cerco sempre di tenerlo d'occhio e di rubare qualcosa del suo stile. Anche oggi che è un po' più avanti con l'età fa ancora la differenza, perché ha una grandissima mentalità". Ultima domanda. Ci racconti l'intesa che avete costruito in mezzo al campo con Guendouzi? Giocare uno a fianco all'altro vi ha fatti crescere entrambi. "Con Mattéo abbiamo una grandissima intesa, sia in campo sia fuori. Siamo amici. Credo sia il compagno con cui ho avuto più intesa da quando gioco in Serie A, perché si sposa bene con le mie caratteristiche. Siamo simili, siamo tutti e due molto competitivi, in allenamento siamo spesso contro e finiamo per 'litigare'. È una cosa divertente, aiuta l'alchimia per quando la domenica ci ritroviamo in campo insieme, pronti a dare il meglio per la Lazio".

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Rovella: "Alla Lazio mi sento a casa, mai voluto andar via. Possiamo fare grande anno"

Redazione Sky Sport