Cari Sebastiano e Pio, l'emozione non ha voce...

Ragazzi, dunque ci siamo. Sabato sera sarà la vostra sera. Uno contro l’altro. In Serie A. Non importa chi giocherà di più. Non importa chi vincerà. Per noi sarà comunque indimenticabile. E noi non è mai stato un pronome così capiente. Io, la mamma Flavia, vostro fratello Salvatore, vostra sorella Annamaria e ovviamente voi, Sebastiano e Pio. Non è la prima volta contro, certo. Ci sono quegli Spezia-Samp e Samp-Spezia che due anni fa vi hanno già messo tutti al centro del campo. Lì addirittura avete esagerato, eravate tutti e tre. Praticamente un pranzo di Natale. Ma ogni volta è una prima volta. E ogni volta io e la mamma cominciamo a sentire aumentare le pulsazioni da settimane prima. E ripensiamo a voi, che piccolissimi giocavate tutti insieme nel campetto sotto casa a Castellammare. Ripensiamo a quando abbiamo fatto i bagagli per provare a far diventare reale il vostro sogno. Il lungo viaggio verso Brescia, la chiamata collettiva all’Inter e i sacrifici che abbiamo fatto tutti insieme. I nostri e i vostri per conciliare il calcio e la scuola, senza mai perdere il sorriso di chi fa ciò che ama. Ci tornano in mente le prime partite con i grandi, i primi gol. Le gioie e anche le delusioni. Come quell’indimenticabile notte di due anni e mezzo fa. Indimenticabile al contrario, purtroppo. Tre finali nella stessa per voi. Tutte perse. Ma dalle sconfitte si impara e si esce più forti. E questo lo avete sempre saputo fare. Sebastiano ha fatto un giro più lungo, che lo ha portato anche fuori dall’Italia, ma gli è servito a trovare definitivamente sé stesso. Francesco Pio è stato più diretto, due anni in B ed è diventato solo Pio. Amato dai tifosi dello Spezia ieri, di San Siro oggi. Lì, in quello stadio però il più veloce è stato Sebastiano. Esordio in prima squadra prima dei 18 anni e poi subito il brivido di un gol . Per questo oggi può permettersi anche di sfotterti Pio, uno sfottò pieno di amore, quello che dopo il tuo esordio in Champions gli ha fatto dire in diretta tv “bravo ma ora devi fare gol sennò non mi prendi più”. Ma tu lo sai, perché sai cosa significa nel vostro linguaggio. Stima totale. Reciproca. Stima e amore, che non fa mai mancare un post di incoraggiamento di uno verso l’altro. Con i gol fatti per ora lui è davanti, transfermarkt dice 78 a 62. Ma entrambi sapete che la corsa è appena cominciata. Sebastiano ha preso te e lui all’asta del fantacalcio. Inseparabili. E magari vi metterà in campo insieme. In attesa che un giorno, chissà, possa accadere veramente , godetevi questa serata, la prima contro in Serie A. Sapendo che il più felice sarà Salvatore, che vi guarderà da lontano con occhi solo per voi. Noi questa partita non ce la perderemmo per niente al mondo, come tutte le altre che avete giocato. Ma forse questa un po’ di più, anche se le emozioni sono troppe per descriverle. L’emozione non ha voce, come cantava Adriano Celentano. La voce invece di tutti i tifosi di Cagliari e Inter la sentirete forte. Loro sanno chi siete, quanto valete. Ovviamente tiferanno per le loro squadre. Noi invece solo per voi. Con il cuore pieno di tutto. E qualunque sia il risultato, se a fine partita li vedrete ridere insieme, per favore lasciateli ridere. Anzi ridete con loro. Agli Esposito non può certo mancare la fantasia, ce ne vuole tanta per provare solo a pensare di portare tre fratelli ad essere così protagonisti nel mondo del calcio. Ci perdoneranno questo scambio di persona, ma per una volta abbiamo voluto provare a scrivere una lettera paterna per la prima sfida in A di due dei tre fratelli. Anche chi scrive ha un figlio che gioca e vederlo entrare campo procura sempre emozioni di un certo tipo, quasi indescrivibili. Su un campo di provincia, figuriamoci in Serie A. Agostino capirà, e magari ci perdonerà questo scambio di persona, ma in fondo con la loro storia, con il loro garbo e la loro educazione, i fratelli Esposito li sentiamo un po’ tutti come figli del calcio italiano. E di tutti noi.

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Cari Sebastiano e Pio, l'emozione non ha voce...

Alessandro Sugoni