Lautaro Martinez e Pio Esposito: Inter, il futuro è adesso

Parafrasando il titolo di uno dei brani più importanti della canzone d’autore italiana , 'Il futuro è adesso'. Niente è bello come quello che puoi assaporare oggi e che puoi goderti con l’imprevedibilità del tempo che si allunga e si accorcia, con le emozioni che crescono con l’attesa di un momento, l’istante di una vita per immortalare un fotogramma. Il futuro è adesso per l’Inter e per Francesco Pio Esposito. A 20 anni e 91 giorni è il quarto italiano più giovane a segnare con la maglia nerazzurra in Serie A, dopo il fratello Sebastiano, in campo con lui all’Unipol Domus, Balotelli e Faraoni. Gol essenziale per spegnere le velleità di recupero della squadra di casa, un timbro sull’avvenire dell’attacco dell’Inter, non perdendo di vista l’oggi con le sue opportunità e i suoi momenti che per Pio, nella notte di Cagliari, rimarranno indelebili. Claudio Baglioni ne 'La Vita è adesso' cantava in rima “sei tu che spingi avanti il cuore ed il lavoro duro di essere uomo e non sapere cosa sarà il futuro. Sei tu nel tempo che ci fa più grandi…”. Come per Pio, per il quale la vita da grande tra i professionisti del calcio è stata un percorso da fare velocemente, un pendio di ambizioni da fare tutto di un fiato per crescere, maturare, imporsi aspettando l’opportunità per gioire. Tutto in maniera naturale e veloce per chi sa rimanere con i piedi per terra, che ha una umiltà consapevole, pronto a colpire il pallone con la zampata vincente. Vincente come un altro fondamentale, il colpo di testa, che dopo nove minuti consente a Lautaro Martinez di sbloccare la partita: 12 gol in 12 incroci contro il Cagliari per lui e numeri che fanno la storia del 'Toro' e dell’Inter. Sa sempre Lautaro come rendersi utile in una partita giocata con l’applicazione del capitano responsabile che sa sacrificarsi, che si abbassa, smista palloni, contribuendo in maniera funzionale allo sviluppo della manovra. Con il gol contro il Cagliari infatti Lautaro ha superato Sandro Mazzola, segnando la rete numero 117 in A con la maglia dell’Inter e diventando il 5° miglior marcatore della storia nerazzurra dietro a Giuseppe Meazza , Benito Lorenzi , Stefano Nyers e Alessandro Altobelli . Una continua crescita per un calciatore simbolo che ha ricamato sulla pelle una maglia e due colori che difende con un ardore incredibile, non solo sul campo ma anche fuori all’occorrenza, con parole taglienti che evidenziano un imprescindibile senso di appartenenza. Pio e Lautaro, Esposito e Martinez, insieme o all’occorrenza interscambiabili, presente e futuro, un patrimonio da gestire, un'opportunità da sfruttare in una stagione ancora agli inizi che ha visto sbocciare un nuovo talento all’ombra del capitano e uomo simbolo della squadra. A Chivu il compito di gestire e valorizzare un ragazzo del 2005 salito sulla nave dei sogni chiamata Inter. Pio, invece, dovrà sfruttare l’opportunità e l’occasione senza fretta, con la giusta pressione che si richiede ad un ragazzo giovanissimo che indossa una maglia di tradizione mondiale ma senza il bisogno di fare tutto e subito. Un po'quello che si richiede sempre a Lautaro Martinez, che da campione del mondo e capitano sa esattamente quale è la strada da percorrere, quale l’esempio da dare, anche a chi può bruciare le tappe. Che sa quello che serve per essere sempre protagonisti e competitivi su tutti i fronti con la squadra, dove ci sarà bisogno di tutti in un mix quanto più possibile perfetto tra gioventù ed esperienza, tra voglia di confermarsi e desiderio di sorprendere ed affermarsi.

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Andrea Paventi