Da calciatori ad allenatori: è ancora Conte-Vieira

In campo, da calciatori, si sono incrociati soltanto una volta. Si scambiarono i gagliardetti, stringendosi la mano davanti all’arbitro svedese Karl-Erik Nilsson, prima di uno Juventus-Arsenal nella seconda fase a gironi della Champions League. Il capitano bianconero Antonio Conte e quello dei Gunners Patrick Vieira. Decise un gol di Zalayeta a Torino, ma non bastò a evitare l’eliminazione alla squadra di Marcello Lippi che però, a fine stagione, si consolò ampiamente vincendo lo Scudetto a Udine in quell’ormai celeberrimo 5 maggio 2002. Stesso epilogo per l’Arsenal di Vieira, campione d’Inghilterra per la seconda volta dal giorno del suo arrivo a Londra. Ed è proprio nella ‘City’, poco più di 18 anni dopo, che si sono ritrovati di fronte, ma non più da calciatori. Antonio Conte allenava il Tottenham e nei due derby contro il Crystal Palace di Vieira trionfò con un 7-0 complessivo. Meno di due anni dopo, rieccoli di nuovo avversari, ma stavolta in Serie A. L’ex centrocampista francese era subentrato da meno di un mese ad Alberto Gilardino e il suo Genoa non aveva ancora mai perso: tre pareggi e una vittoria. Antonio Conte, dopo la vittoria a Udine, chiedeva continuità di risultati al suo Napoli che, fino a quel momento, era andato ko già tre volte: nel giorno dell’esordio a Verona e poi in casa con Atalanta e Lazio. A Marassi il 21 dicembre 2024 finì 1-2 con i gol di Anguissa e Rrahmani e il solo Pinamonti per il Genoa. Soltanto una volta Patrick Vieira è riuscito a non perdere contro Conte, proprio nella sfida più recente, quella del girone di ritorno dello scorso campionato. Era la terz’ultima giornata e l’Inter aveva già fatto il suo dovere vincendo a Torino nella partita delle 18, raggiungendo momentaneamente il Napoli in testa alla classifica. Il Genoa era già salvo da tempo e le motivazioni del Napoli avrebbero avuto la meglio nel posticipo serale, questo era il pensiero di molti. Andò diversamente l’11 maggio al Maradona, nonostante il gol del vantaggio segnato dopo appena 15’ da Lukaku e quello del 2-1 di Raspadori in risposta al momentaneo pareggio genoano per l’autogol di Meret su testa di Ahanor. A 4’ dalla fine un altro colpo di testa, stavolta del messicano Vasquez chiuse il punteggio sul 2-2, riportando sì il Napoli in testa alla classifica, ma con un solo punto di vantaggio sull’Inter a due giornate dalla fine. Fortunatamente per Antonio Conte quel pareggio non ha pregiudicato nulla, e neanche lo 0-0 a Parma sette giorni dopo. Il 23 maggio, battendo il Cagliari 2-0, il Napoli ha festeggiato il quarto Scudetto della sua storia, riprendendo a far valere il fattore campo. Prima di quel 2-2 contro il Genoa, infatti, aveva vinto quattro partite consecutive al Maradona contro Fiorentina, Milan, Empoli e Torino. Così come quattro, sono le vittorie di fila in casa dopo lo stop contro i ragazzi di Vieira: il 2-0 al Cagliari nel giorno dello Scudetto, il successo sempre contro i sardi nell’esordio casalingo del nuovo campionato e poi il 3-2 al Pisa e il 2-1 allo Sporting Lisbona. Una sola squadra è riuscita a non far gioire il Napoli nelle ultime nove partite al Maradona, ed è proprio il Genoa di Vieira.

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Riccardo Gentile