La Roma ha ricominciato a pestare l'area di rigore

“Pestare l’area di rigore” è il compito che Gian Piero Gasperini aveva assegnato ai suoi uomini d’attacco dopo le ultime partite con insufficienti numeri offensivi. La Roma le occasioni le ha sempre costruite ma poi nell’analisi del rapporto tra possesso palla nella metà campo avversaria e situazioni realmente pericolose il bilancio risultava essere in perdita. Paulo Dybala ha ascoltato i consigli del suo allenatore e ha fatto il gol da tre punti che lancia la Roma in testa alla classifica. Non giocate a centrocampo o azioni eleganti a trenta metri dalla porta. Ha prima mandato Cristante in porta posizionato al confine con l’area di rigore e poi c’è entrato con convinzione a realizzare un gol da autentico centravanti. La conferma puntuale del fatto che l’allenatore esperto e di talento individua il problema e prova a trovare la cura. Che di solito si trova nella cifra di qualità individuale. Per questo motivo l’allenatore della Roma sceglie di affidarsi agli uomini che ne hanno di più. Dov’è la cifra più alta di qualità nella rosa della Roma? Difesa a parte, la troviamo sicuramente sulla trequarti e poi nelle mezz’ali. Certamente non nel reparto centravanti. E allora giusto sacrificare il ruolo di prima punta grande e grossa se le risposte dal campo di Dovbyk e Ferguson non sono sufficienti. Quando nell’Atalanta c’erano Zapata, Ilicic e Gomez si giocava col centravanti classico. Ma se non c’era Zapata, il terzetto Pasalic, Ilicic e Gomez garantiva un’efficienza simile. Quali sono gli uomini d’attacco di maggiore qualità in un determinato momento? Quelli che fanno gol, assist e azioni decisive in area di rigore avversaria? Questa è la domanda che si fa l’allenatore e la risposta determina le scelte. La vittoria di Reggio Emilia col Sassuolo potrebbe aver indicato un percorso. Tanti trequartisti, tanti intermedi di centrocampo e il formidabile Cristante di questi tempi utile in ogni zona del campo probabilmente consentiranno a Gasperini ad affidarsi a questo sistema di gioco. Quando un allenatore trova una strada non c’è motivo per metterla in discussione, anche perché nel calcio “ogni tre giorni” gli esperimenti si fanno direttamente in partita. Il troppo poco tempo a disposizione di lavoro sul campo di allenamento non lascia spazio all’addestramento, alla sperimentazione durante la settimana. La partita col Sassuolo ha detto che le posizioni di Dybala e Cristante danno peso e sostanza all’attacco della Roma ma non rappresentano le uniche belle notizie per Gasperini. Il mercato estivo inizia a dare segnali positivi. Wesley bene su tutte e due le fasce. Ha corsa buona a coprire l’intera corsia laterale fino ad arrivare in area di rigore avversaria. Il lavoro da fare è sulla scelta finale talvolta affrettata. E poi El Aynaoui. Ha iniziato a capire le richieste dell’allenatore. Rispetto all’esperienza francese c’è bisogno di maggiore aggressività nel recupero palla, capacità di intercetto e verticalizzazione rapida. Col Sassuolo la prova più convincente. L’altra bella notizia è più che altro una conferma. La grande affidabilità degli specialisti della difesa: con 3 gol subiti la migliore della Serie A.

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Paolo Assogna