Decreto Crescita, niente proroga: le reazioni della Serie A
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La mancata proroga del Decreto Crescita avrà ripercussioni sul calcio italiano, in particolare sui giocatori provenienti dall'estero, dato che le società non potranno più usufruire di sconti fiscali per portarli in Serie A. Ecco le principali reazioni del mondo del calcio, tra chi si schiera a favore e chi contro lo stop alla misura
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- L'abrogazione del Decreto Crescita, su iniziativa del Governo, avrà un impatto sui conti e sulle strategie delle squadre italiane
- La misura, inizialmente prevista fino a febbraio 2024, nelle prime bozze del decreto Milleproroghe è saltata
- Non ci sarà quindi nessuna proroga per gli sconti fiscali per gli sportivi, con i calciatori provenienti dall'estero in primo piano
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- Matteo Salvini, Vicepremier e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha commentato così la mancata proroga del Decreto Crescita: "L'obiettivo del Governo è aiutare il calcio italiano anche e soprattutto valorizzando i vivai. Per questo motivo, la Lega ha ritenuto di stoppare la norma che consente ai calciatori stranieri di pagare meno tasse. Sono convinto che sia una scelta di equità e buonsenso"
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- Il commento della Lega Serie A: "Questa decisione avrà come unico risultato un esito diametralmente opposto a quello perseguito. La mancata proroga produrrà infatti minore competitività delle squadre, con conseguente riduzione dei ricavi, minori risorse da destinare ai vivai, minore indotto e dunque anche minor gettito per l'erario"
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- Umberto Calcagno, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori (AIC), ha accolto con soddisfazione lo stop alla proroga del Decreto Crescita: "Abbiamo appreso con grande soddisfazione la notizia dell’abrogazione, anche per gli sportivi, della norma sugli impatriati contenuta nel Decreto Crescita, previsione che penalizzava l'intero movimento calcistico nazionale. Finalmente calciatori italiani e stranieri potranno competere sullo stesso piano"
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- Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter, al microfono di Sky Sport: "La mancata proroga è un autogol per il calcio e l'economia del nostro Paese, proprio ora che il calcio italiano stava risalendo la china. La Serie A sarà più povera, un danno irrimediabile che non creerà alcun vantaggio per il made in Italy"
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- Giorgio Furlani, ad del Milan ha parlato della mancata proroga del Decreto Crescita a Sky Sport 24 prima della partita contro il Sassuolo: “E’ una decisione che indebolisce il calcio italiano. Molto penalizzante perché si cambia una legge dall’oggi al domani. Ci troviamo di fronte a leggi e regolamentazioni che ci impediscono di tornare a essere leader europei e mondiali. Ringrazio il ministro Abodi, che ha provato a spingere per un tavolo sulle nostre difficoltà"
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- L'allenatore bianconero ha parlato del Decreto Crescito alla vigilia del match contro la Roma: "Colgo l'occasione per parlare della decisione sul Decreto Crescita: la Juventus fortunatamente ha lavorato in un certo modo nei dieci anni precedenti, quindi ha un patrimonio in chiave futura per quanto riguarda i giovani. Restiamo sereni e tranquilli, il resto non conta"
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- "Da straniero non mi permetto di criticare le decisioni di chi è stato eletto per fare il meglio per il proprio Paese. Come uomo di calcio, per me è un errore grande perché basta guardare cosa abbiamo fatto in A negli ultimi anni. Siamo riusciti a competere con la Premier e altre realtà con potere economico diverso. Tre squadre nelle finali europee, U20 in finale al Mondiale, U19 che ha vinto l'Europeo. Politicamente non sono esperto, calcisticamente una bella botta". Così Tiago Pinto, general manager della Roma.
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- Claudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna: "Il mancato rinnovo del Decreto Crescita è una decisione incomprensibile. Il provvedimento aveva ridato competitività al calcio italiano e lo hanno dimostrato i risultati delle ultime Coppe europee. Ora dovremo adeguare i budget con gli effetti della nuova fiscalità e questo significa attrarre calciatori probabilmente di minor rilevanza tecnica. Questo implicherà una minor competitività internazionale e quindi minori risorse per il calcio italiano"
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- L'AD del Sassuolo, Giovanni Carnevali, è intervenuto sulla vicenda e a Sky Sport 24 ha detto: "C'è malcontento tra i club perché questa decisione porterà meno competitività, meno visibilità e meno denaro per i club. Dobbiamo fare fronte comune noi società, ma non solo su questioni come questa. Tutti dovremmo fare gruppo per sostenere questo sport straordinario. Non dobbiamo dimenticarci il settore giovanile, il settore femminle, le difficoltà e le opportunità di crescita"
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- Il procuratore Federico Pastorello è intervenuto a Sky Sport 24 per parlare della mancata proroga del Decreto Crescita: "Noi come Aiacs (Associazione Italiana Agenti Calciatori e Società) abbiamo sempre cercato di combattere questo Decreto per come era stato istituito. Per noi era contrario ai giocatori italiani o già presenti nel campionato italiano prima del Decreto. C'era una disparità di trattamento troppo evidente, troppo forte"