Marotta: "Senza Decreto Crescita Serie A più povera e nessun vantaggio per l'Italia"

l'intervista

L'ad dell'Inter commenta a Sky Sport la mancata propoga del Decreto Crescita: "Un autogol per il calcio e l'economia del Paese, proprio ora che il calcio italiano stava risalendo la china. La Serie A sarà più povera, un danno irrimediabile che non creerà alcun vantaggio per il made in Italy"

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E' di queste ore la notizia dell'abolizione del decreto crescita. Una sua considerazione...

"Nel momento in cui il calcio italiano sta risalendo il ranking europeo, nel momento in cui tre squadre italiane hanno partecipato da finaliste alle tre più importanti competizioni europee, nel momento in cui due club italiani parteciperanno al mondiale per club l’abolizione di questa agevolazione fiscale del decreto crescita rappresenta un autogol per il mondo del calcio e per l’economia del paese"

 

Quale potrà essere l'impatto sul campionato italiano? 

"L’agevolazione fiscale rappresentava uno strumento per facilitare l’ingresso in Italia dei giocatori di chiaro interesse, questo assolutamente oggi rappresenta invece un handicap, di conseguenza ci sarà un impoverimento dal punto di vista della qualità del prodotto che il calcio genera, ma non solo direttamente ma anche per l’indotto che riesce a produrre"

Come mantenere alto il livello della Serie A?

"Bisognerà trovare accorgimenti, anche se non sarà facile. Sicuramente il danno prodotto sarà veramente irrimediabile, la competitività nostra nell’ambito europeo diminuirà e quindi ne risentirà anche il fenomeno domestico, perché chiaramente quando i grandi club sono in difficoltà anche i medi piccoli club non hanno assolutamente vantaggi"

Cambieranno le strategie dei club?

"In linea di massima sì, perché chiaramente questo era uno strumento che facilitava l’ingresso in Italia di giocatori forti che potevano aumentare il livello qualitativo del calcio, è chiaro che la strategia sarà cambiata e si dovranno trovare dei rimedi"

 

Può rappresentare un agevolazione per i calciatori italiani e di conseguenza per la Nazionale?

“Assolutamente no, il prodotto italiano non era certamente condizionato da questa agevolazione fiscale che favoriva l’ingresso di giocatori stranieri. Anzi, il fatto di avere giocatori di qualità permetteva ai nostri giovani di crescere in un contesto sicuramente di grande spessore e quindi assolutamente credo che il Made in Italy rappresentato dalle nazionali non troverà nessun vantaggio da questa abolizione"