napoli campione
Le pagelle scudetto di Stefano De Grandis
Se i primi due scudetti nella storia del Napoli avevano la faccia di Maradona, il terzo ha tanti volti: da Spalletti a capitan Di Lorenzo, da Osimhen a Kvara, da Kim a Lobotka. Impossibile sceglierne uno, facilissimo invece celebrare la loro stagione in voti e parole...
LO SPECIALE SCUDETTO NAPOLI - LA DIRETTA DI VENERDI'
SPALLETTI 9 – SCUDETTO DEL GIOCO E BILANCIO IN ATTIVO: DELITTO PERFETTO
- Ha raccolto complimenti sia in Italia che in Europa, dove ha esportato spettacolo in Champions League. Ha vinto il campionato con 6 giornate di anticipo, ma soprattutto ha fatto crescere i suoi giocatori. Lobotka, Di Lorenzo, Rahmani e Mario Rui hanno cambiato compiti e rendimento. E gli altri sono stati messi in condizione di dare il meglio nel ruolo originario. Sintesi del lavoro del perfetto allenatore
MERET 7,5 – LA CONCORRENZA STIMOLA CHI NON CE L’HA
- Orfano di Ospina, Meret ottiene la abilitazione a portiere di assoluto livello. Quest’anno le gioca tutte e va assai meglio di quando doveva rispettare e avallare la staffetta. Tecnicamente è portiere di qualità. In più, risulta efficace quanto essenziale nella interpretazione del ruolo. Pochi miracoli, ma ancora meno sbavature. Dimostra che la logica del doppio titolare, in porta, spesso paga poco
DI LORENZO 8,5 – TERZINO/MEZZALA, ECCO LA RIVOLUZIONE
- All’origine, si chiamava terzino-ala: cioè il difensore che partiva dalla terza linea per trasformarsi in attaccante laterale. L’invenzione di Spalletti è stata chiedergli di entrare dentro al campo, di aiutare nella costruzione non solo, andando al cross, ma diventando un interno di centrocampo: un mediano a tratti regista. Uno capace di fare tutto tranne una cosa: giocare male