Milan, chi è Giorgio Furlani: dopo l'addio di Maldini aumentano i poteri dell'Ad
IL PROFILODopo il divorzio da Maldini e Massara, nel nuovo Milan avrà ancora più poteri l’amministratore delegato Giorgio Furlani. Classe '79, studi alla Bocconi e un Master in Business Administration ad Harvard, milanista, membro del Cda rossonero e per dodici anni portfolio manager di Eliott. A dicembre ha sostituito Gazidis come Ad, ora insieme al capo scouting Geoffrey Moncada rappresenta la soluzione interna per sostituire i due dirigenti esonerati da Cardinale. Ecco il profilo di Furlani
Per decisione di Gerry Cardinale, il Milan non dovrebbe sostituire Maldini e Massara con nuove figure, ma optare con una soluzione interna: con più poteri, oltre che al capo scouting Geoffrey Moncada, all'amministratore delegato Giorgio Furlani. Proprio l'Ad rossonero, classe 1979, dopo aver sostituito a dicembre Ivan Gazidis, sarà ancora più protagonista del nuovo Milan disegnato da Cardinale, proprietario e fondatore di Red Bird. Furlani è milanista, ma soprattutto è un grande esperto della finanza internazionale. Già membro del Cda rossonero dal 2018, è stato tra gli uomini che hanno guidato la risalita del Milan, economica e, di conseguenza, anche sportiva. Studi alla Bocconi, poi un Master in Business Administration ad Harvard. Ha lavorato come analista (dal 2003 al 2005) alla Lehman Brothers, la fu quarta banca d'affari degli Stati Uniti, poi nelle società di investimento Silver Point Capital (2006) e Apollo Management (2007-2010). Dunque dodici anni da portfolio manager di Elliott, il fondo americano che ha preso, rialzato e poi ceduto a RedBird il Milan.
La visione
Giorgio Furlani è stato tra i protagonisti del nuovo Milan, lo è ancora di più dallo scorso dicembre nel ruolo di Ad, ora aumenterà ulteriormente i suoi poteri con l'addio di Maldini e Massara. Lavoro e passione insieme: "Da ragazzo andavo a San Siro, è uno stadio che amo - disse nel marzo del 2022 al Business of Football Summit organizzato dal Financial Times -, ma non è fatto per il mondo attuale, ha come core business solo i club mentre, tra le altre cose, deve diventare un posto di eventi-intrattenimento" - lasciando intravedere la sua visione sull'argomento. "Quando siamo arrivati (nel 2018 con Elliott, ndr) si andava verso la bancarotta - disse Furlani -, siamo intervenuti riducendo i costi e migliorando anche sotto l'aspetto sportivo, con l'arrivo di nuove figure dirigenziali. Con Gazidis - che ora sostituirà -, abbiamo avviato un percorso per trasformare il Milan da un 'club di calcio' a un 'media business'". E spostandosi sulla visione del futuro rossonero: "I prossimi passi da fare - diceva sempre al Business of Football Summit - sono, numero uno, investire nel business fino all’ultimo euro; dare tutto per i giocatori crea una spirale negativa, bisogna investire anche per aumentare i ricavi. Numero due: sviluppare lo stadio e raggiungere i top club europei. Numero tre: lavorare con la propria Lega".