L'allenatore della Ternana - durante la conferenza stampa prima della gara col Novara - attacca tutti: "Una squadra di Lega Pro avrebbe battuto la Svezia, ci hanno anche menato! Il calcio italiano sta finendo, troppi stranieri"
Pochesci-show. Come sempre, come in ogni conferenza stampa. Dalla Ternana... all'Italia. Perché prima della sfida contro il Novara, fondamentale per la classifica degli umbri, l'ex allenatore del Fondi si è lasciato andare in una "disamina" sulla Nazionale italiana, battuta dalla Svezia per 1-0 e col rischio di non andare in Russia. Le sue parole in sala stampa.
"La Svezia ci ha menato!"
"L'Italia ha perso con la Svezia per la troppa paura - dice Pochesci - Con tutti questi stranieri il calcio italiano sta finendo, una volta eravamo noi italiani che 'menavamo'. La Svezia è come una squadra di Lega Pro, senza tirare in porta si esce dal mondiale. Ora ci menano gli avversari, i settori giovanili sono pieni di stranieri. Non c'è più un italiano che mena, siamo diventati tutti pariolini. Il calcio italiano è finito. Per paura! Non si può giocare così, se io vedo la mia squadra che gioca in questo modo me ne vado. Dobbiamo tutti tirare fuori l'orgoglio italiano, prendere i nostri giocatori dalle serie inferiori e farli giocare al posto degli oriundi. Se non andiamo al Mondiale ci rimettiamo tutti, dai giornalisti agli addetti ai lavori. Perde l'Italia. La Svezia ci ha menato ragazzi". E ancora: "Dobbiamo cambiare le regole, svegliarci. Basta stranieri".
"L'ambiente ci sostiene"
"Andiamo ad incontrare una squadra che fuori casa ha fatto molti punti, hanno un modulo molto elastico che può anche cambiare a gara in corso, hanno un grande allenatore, sarà una partita difficilissima, bisognerà attaccare in maniera intelligente. No giochiamo sempre per vincere, la piazza ci sostiene, anche se il calendario dice che siamo ultimi ce la siamo giocata alla pari con quasi tutte le squadre. A me piace l'aria che c'è intorno alla squadra, quando ci meneranno per strada allora sarà il tempo di preoccuparci perchè vorrà dire che non ci stiamo impegnando abbastanza". E ancora: "La società ci sta vicino, il nostro patron sta qui a Terni, nonostante abbia tante aziende da gestire, oggi è uno che mi chiama tante volte al giorno. E' grazie a questa città che gli è venuta la passione. Questo lavoro è anche un confronto tra allenatore e calciatori, il calcio è un gioco fatto di step, nessuno ci è stato superiore, ma la Ternana ancora non è pronta per questa vittoria. Non è ancora pronta per andare all'università, lo sarà quando avremo fatto 3 vittorie di fila, lo hanno fatto solo tre squadre".
"Stiamo migliorando"
"A me chi colpisce gioca, perchè la chance la meritano tutti. Io i giocatori li vedo e li valuto tutti i giorni, chi merita va in campo. Tutti dobbiamo avere un'opportunità nella vita, io l'ho avuta e me la sto giocando. Il mio obiettivo è quello di portare a Ternana dove si merita". Nessun dubbio di formazione: "Non ci sono, la formazione è nata dopo il Cittadella, noi in primis dobbiamo correggere gli errori che facciamo. A Cittadella abbiamo fatto un errore, su calcio piazzato, questa settimana ci abbiamo lavorato". Conclude: "Saremo all'università quando riusciremo a difendere bene ed attaccare con la stessa intensità di inizio campionato. Nelle ultime partite abbiamo subito 2 tiri in porta, stiamo migliorando tantissimo. A Cittadella ci hanno fatto i complimenti per come siamo messi dopo pochi mesi di lavoro insieme".